Due nuove interdittive antimafia emesse dal Questore di Aosta: diventano così 4 le ditte colpite
La vigilanza antimafia era stato uno dei fenomeni su cui il questore Pietro Ostuni si era soffermato nel giorno del suo insediamento in Valle d’Aosta. Oggi, le sue parole di quasi tre mesi fa ("questa è una realtà sana, ma non bisogna sedersi") trovano un primo riscontro. Quale responsabile del Gruppo interforze contro la criminalità organizzata, il Questore ha infatti emanato due interdittive, dirette ad altrettante società del settore edile: la "Ag. f. Srl" e la "I.c.f. Srl".
"Le due ditte – sottolinea Pietro Ostuni – avevano chiesto l’iscrizione alla ‘White List’, cioé l’elenco che abilita automaticamente a partecipare agli appalti pubblici. In quel momento, sono scattati, com’è prassi, gli accertamenti del gruppo interforze, nel quale le varie componenti – la Polizia, la Guardia di Finanza, la Direzione Investigativa Antimafia, i Carabinieri e la Direzione del lavoro, per ricordarne alcune – condividono l’attività informativa svolta individualmente riguardo alle aziende richiedenti".
Dalle verifiche è emerso che le società, pur presentando amministratori diversi, di fatto facevano riferimento alle stesse persone. Anche la sede era unica, in via Losanna 10, ad Aosta. Il gruppo ha inoltre accertato che l’"Ag.f. Srl" aveva rilevato un ramo d’azienda della "Icoval Srl", società in liquidazione. L’attività era relativa allo sgombero neve lungo la strada regionale della Valle del Lys. Ad innalzare l’attenzione degli inquirenti il fatto che, nell’ambito di quell’operazione, comparissero cessioni di quote tra soci.
In particolare, un socio dell’ "Ag.f." è risultato avere a suo carico – non in qualità di imprenditore – una condanna (risalente al 2004, successivamente confermata in appello), per aver portato in pubblico una quantità di candelotti di dinamite, violando una legge del 1961. La stessa persona, stando alle valutazioni del gruppo, avrebbe poi intrattenuto contatti con alcuni malavitosi dell’area del Canavese. La valutazione complessiva di questi elementi ha fatto scattare i provvedimenti emessi dal Questore, che inibiscono le ditte destinatarie a lavorare per la pubblica amministrazione.
Con queste due, passano a quattro le interdittive antimafia emesse a carico di aziende con sede in Valle. I precedenti provvedimenti avevano colpito il consorzio "Gecoval" di Saint-Vincent (nel settembre 2015) e la "Tra.Mo.Ter" di Saint-Christophe (nell’ottobre dello stesso anno). Entrambe le ditte avevano fatto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Valle d’Aosta, vedendosi respingere la richiesta di sospensione dell’interdittiva.