Ancora nessuna traccia dell’uomo che ha accoltellato due ragazzi davanti a una discoteca di Quart
Ad oltre ventiquattr’ore dai fatti, i Carabinieri non si sbottonano: “indagini in corso. Persona da rintracciare”. Non è ancora stato trovato l’uomo che, nella notte tra sabato e domenica, nel parcheggio all’esterno della discoteca “Prince” di Quart, ha accoltellato due fratelli di Saint-Marcel, rispettivamente un sedicenne e un diciottenne.
Il responsabile del gesto efferato, descritto da alcuni come un maghrebino “dall’aspetto molto europeo” e poco più che ventenne, è stato riconosciuto dai due, con i militari dell’Arma sulle sue tracce da ieri. Sembra che tra aggressore e vittime esistesse una conoscenza superficiale, con qualche “scintilla” risalente ad un passato nemmeno recente e comunque non tale da far pensare all’episodio di sabato notte. Di sicuro, i ragazzi, valdostani, sono stati molto fortunati: dei punti di sutura sono stati sufficienti a curare le ferite inferte ad entrambi sul collo, ma le conseguenze, visto il punto del corpo ove sono stati colpiti, avrebbero potuto essere irrimediabili.
“Come ho già detto ai Carabinieri, – spiega Diego Corchia, gestore del “Prince” – personalmente quella notte non ho visto nulla. Sono tuttavia felice del fatto che i due fratelli non abbiano avuto conseguenze peggiori”. L’accaduto ha rilanciato, anche sui social network, il dibattito sulla sicurezza nei locali, che per quanti lavorano nel mondo del divertimento notturno è un tema storicamente complesso. “Se devo pensare di controllare con il metal detector – aggiunge Corchia – dei ragazzi dai 16 ai 25 anni, allora qualcosa non funziona: uscire di sera dovrebbe voler dire divertirsi”.
Oltre all’indagine in corso sulla ricostruzione esatta dell'accaduto e sull'individuazione del responsabile, in cui sono impegnati i Carabinieri del Comando stazione di Nus, l’accoltellamento davanti al “Prince” è anche all’attenzione della Questura. Secondo il Testo Unico sulle Leggi di Pubblica Sicurezza, il Questore può infatti sospendere, o revocare, la licenza di un esercizio “nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini”. Alla domanda su possibili provvedimenti a seguito dei fatti del fine settimana, dagli uffici di corso Battaglione per ora dicono: “dobbiamo valutare attentamente gli atti”.