Elisoccorso notturno, in 20 minuti dall’allarme a Cervinia per un trauma cranico

02 Febbraio 2024

Entrato in funzione nella giornata di ieri, giovedì 1° febbraio, l’elisoccorso h24, si registra già il primo intervento, eseguito alle 22.45. Si è trattato di una missione necessaria per una persona che aveva riportato un trauma cranico a Breuil-Cervinia. Dall’allarme della Centrale Unica del Soccorso, l’elicottero – con a bordo i tecnici del Soccorso Alpino Valdostano e il personale del 118 dell’Usl – è atterrato nella località nel giro di una ventina di minuti. Sul posto ha collaborato anche il Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Cervinia.

L’attivazione dell’elisoccorso sulle 24 ore, a copertura cioè dell’intera giornata, è indicata come un progresso significativo dagli operatori del comparto, sostanzialmente per due aspetti. Il primo è nell’esistenza (e nella sinergia) di un sistema strutturato sul territorio. Ricevuta la chiamata dell’utente, la Cus può – come nelle ore diurne – decidere l’opzione maggiormente rispondente alla necessità manifestata, incluso appunto l’elicottero, che fino allo scorso autunno non era disponibile (obbligando prevalentemente all’intervento in ambulanza).

Se si propende per il decollo di “Sierra Alfa 1”, perché occorre assistere qualcuno colpito da una patologia tempo-dipendente (per cui la rapidità può fare la differenza sull’esito del soccorso), è un’intera filiera a mettersi in moto. L’elicottero raggiunge la piazzola più prossima alla località (sono 50 i siti idonei all’atterraggio notturno validati fino ad ora nella regione), dove trova in attesa i volontari del soccorso della zona, che trasportano l’equipaggio al luogo in cui si trova il paziente, quindi lo recuperano e riportano tutti all’elicottero, che rientra in volo a valle.

Una dinamica definita per l’avvio del servizio notturno e messa a punto nei tre mesi di sperimentazione (condotta dal tramonto fino alle 20 di ogni giorno), che hanno preceduto l’estensione h24. Un periodo in cui si era già toccato con mano il secondo aspetto del servizio: la riduzione dei tempi d’intervento. Tra i casi maggiormente significativi, all’inizio di questa settimana, un intervento serale per un infarto a Gressoney, con il paziente raggiunto e condotto ad Aosta in volo in meno di una quarantina di minuti. La distanza tra le due località rende evidente quanto ci sarebbe voluto in ambulanza.

Una macchina che si regge sulla collaborazione tra i servizi della Presidenza della Regione e della Sanità valdostana, con in prima linea il Dipartimento protezione civile e Vigili del fuoco, il Soccorso alpino valdostano e il servizio 118 dell’Unità Sanitaria Locale. Una macchina che, per raggiungere i livelli di efficacia necessari all’evoluzione in corso, ha sviluppato anche un programma di addestramenti specifici. Quello sull’utilizzo del verricello con il buio, ad esempio, si è tenuto tra lunedì e martedì scorsi, nei dintorni dell’aeroporto Gex.

L’addestramento all’uso notturno del verricello.
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