Entro l’inverno la variante sulla strada di Valpelline. Lavori per 1 milione di euro
Sarà pronta entro l’inverno e costerà 950mila euro la realizzazione della variante sulla strada regionale per raggiungere Valpelline dopo i crolli avvenuti il 17 marzo scorso. La Giunta regionale ha infatti approvato oggi, venerdì 17 giugno, la realizzazione di un percorso alternativo provvisorio sulla destra orografica alla strada regionale n. 28, tra i km 4+600 e 5+300.
Un intervento atteso sia dagli abitanti di Valpelline che dei comuni a monte visti i disagi provocati dalle restrizioni alla circolazione. I tecnici dell’assessorato alle opere pubbliche hanno individuato nella creazione di un tracciato alternativo, che sposta l’asse stradale dalla sponda sinistra alla sponda destra orografica del torrente Buthier, la migliore soluzione tecnica e di più rapida realizzazione, per ridurre al massimo possibile l’esposizione al rischio da caduta massi, considerato che, soprattutto in questo caso, esiste la possibilità di realizzare interventi alternativi.
“L’impegno preso nel corso dell’incontro del 13 giugno con la popolazione locale – ha dichiarato l’assessore alle Opere pubbliche, Marco Viérin – viene confermato e ribadito: entro il 31 ottobre la nuova strada provvisoria sarà aperta al traffico. Per rispettare questa scadenza gli uffici hanno predisposto rapidamente la soluzione tecnica che è stata approvata e, completate le procedure amministrative di acquisizione delle aree e di affidamento dei lavori, saranno iniziati i lavori. Devo anche sottolineare che per consentire la realizzazione di questo intervento urgente è stata modificata la programmazione ordinaria rinviando la quota di finanziamento 2011 inerente la riqualificazione della SS 26 a Quart e Saint Christophe.”
Negli ultimi mesi si sono registrati diversi smottamenti, frane o cadute di massi e sassi sulle strade valdostane, in alcuni casi anche con morti e feriti gravi. E’ accaduto nelle scorse settimane a Rhemes-Saint-Georges, a marzo sulla strada che collega Villeneuve e Aymavilles, a gennaio sulla strada comunale per Entrèves. Fatti che hanno riportato la questione sicurezza dai rischi idrogeologici in primo piano. “Questi eventi – ha setto Viérin – mettono in evidenza come sia difficile conciliare le esigenze di tutela dai rischi idrogeologici con la possibilità di una normale vita sociale ed economica per coloro che vivono nelle vallate alpine, il cosiddetto “vivere in montagna”. E’ mia intenzione concludere un processo per l’elaborazione di strategie di intervento che possano conciliare tali esigenze, anche attraverso idonee iniziative legislative. Il coinvolgimento del Consiglio regionale risulta indispensabile perché si tratta di definire le linee di azione politica che, partendo dagli obblighi dell’attuale legislazione in materia, improntata alla massima cautela, tengano invece in dovuta considerazione le esigenze delle popolazioni che vivono in montagna nella definizione dei livelli di rischio idrogeologico accettabili e sostenibile per ottenere la migliorare sicurezza possibile”.