Euro 2021, controlli ai bar, il Questore: “Prevenzione nell’interesse di tutti”
Hanno suscitato alcune polemiche i controlli in due locali del centro, effettuati dalla Polizia locale venerdì scorso, 2 luglio, quando non mancava più di un’ora alla partita della nazionale italiana ai Campionati europei di calcio. I gestori dei bar – che sono stati ammoniti dagli agenti sull’impossibilità di utilizzare gli schermi appositamente installati nei loro dehors per consentire la visione dell’incontro contro il Belgio – hanno parlato, senza mezzi termini, di una sorta di “persecuzione”, a danno di attività già fiaccate dai recenti “lockdown” Covid-19. In Questura, però, buttano acqua sul fuoco, sottolineando la logica dell’attività svolta.
“L’obbligo di un Questore, quando esistono protocolli sanitari ed un divieto di assembramento, – spiega il “numero uno” degli uffici di corso Battaglione, Ivo Morelli – è di verificare che i televisori e la diffusione musicale posti negli esercizi a ciò autorizzati siano posizionati in modo che solo le persone all’interno o all’esterno del locale possano vedere”. Se – è il ragionamento – installando uno schermo di grandi dimensioni e orientandolo in maniera che sia visibile anche ad altre persone ai margini del dehors o all’esterno dei locali, allora quell’assembramento può creare “un problema di ordine pubblico, o sanitario”.
Il rischio, agli occhi della Questura, è che la gente ferma non negli spazi dell’attività, ma ad esempio lungo la via in cui essa si trova, “blocchi il passaggio di eventuali mezzi di soccorso”, oltre a creare un rischio di contagio, restando assiepata. In questo senso, sulla base di un’ordinanza mirata a disciplinare il servizio d’ordine istituito in centro per le ore dell’incontro, “alla Polizia locale è stato chiesto di verificare due situazioni potenzialmente di questo genere”. I gestori sono stati informati della situazione e non sono state elevate sanzioni. “Si è trattato di un’attività preventiva”, afferma Morelli, effettuata “nell’interesse di tutti”, giacché “se poi si verificano dei problemi paga chi sbaglia”.
Il servizio interforze verrà replicato anche per la semifinale di Euro 2021 che alle 21 di domani, martedì 6 luglio, opporrà a Wembley la squadra di ct Roberto Mancini alla Spagna. Non sarebbe opportuno, vista la rilevanza dell’evento, che le istituzioni pensassero ad un maxi-schermo su spazi pubblici? “Ad oggi, – risponde il Questore – era giunta un’istanza, ma non rispondeva a tutti i requisiti previsti, per cui si è soprasseduto. Se la nazionale dovesse andare in finale, se qualche ente volesse proporre un progetto del genere, si potrà verificare, anche nell’ambito del Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica”.
Il precedente che spaventa al riguardo, e che ha modificato molto le abitudini del vivere i riti sportivi collettivi, è rappresentato dai fatti del 3 giugno 2017 di piazza San Carlo a Torino, quando nelle oscillazioni della folla che assisteva alla finale di “Champions League” tra Juventus e Real Madrid (causate, è emerso dalle indagini, dallo spray al peperoncino usato da alcuni rapinatori) morirono 3 persone e ne rimasero ferite oltre 1.600. Il punto, però, si porrà in caso di accesso degli azzurri alla finalissima, sicché domani i locali pubblici saranno nuovamente la destinazione preferita dei tifosi in cerca di una “notte magica” in compagnia.
La Questura proseguirà con le attività preventive. Negli scorsi giorni, aggiunge Morelli, “abbiamo chiesto, sempre alla Polizia locale, di verificare se le licenze rilasciate ai chioschi consentissero l’installazione di tv e la diffusione di musica all’esterno degli stessi”. E’ emerso di no, altro elemento segnalato ai titolari. Anche in questo caso, nessuna sanzione è stata staccata. In corso Battaglione ribadiscono la volontà di ricordare una norma, prima di arrivare a provvedimenti repressivi. Un elemento anche a salvaguardia – è la spiegazione – di chi potrebbe incorrervi.