Evasione, 29 lavoratrici in nero scoperte in una cooperativa sociale
34 dipendenti irregolari di cui 29 “in nero”. E’ quanto ha scoperto il gruppo della Guardia di Finanza in collaborazione con la Direzione Territoriale del Lavoro, l’Inps e l’Inail in una cooperativa sociale valdostana – La Place di Aosta, attualmente in liquidazione – che operava nel settore dell’assistenza domiciliare. L’indagine penale si è conclusa con un patteggiamento a 4 mesi da parte di un socio della cooperativa. L’azione amministrativa ha portato a sanzioni per 166mila euro, accertando omissioni contributive per circa 17.500 euro mentre sul fronte fiscale sono state individuate basi imponibili sottratte alla tassazione fiscale, previdenziale ed assicurativa pari a circa 250.000 euro. La cooperativa dovrà inoltre sanare la posizione dei dipendenti, risultati irregolari.
Le indagini, avviate nel 2013, hanno accertato che le badanti seppur formalmente costituite in cooperativa, erano gestite da una persona che le dirottava, a seconda delle necessità, sull’intero territorio valdostano. “Questo meccanismo non è compatibile con il fine mutualistico proprio delle cooperative bensì con un fine di lucro alla stregua di una società commerciale operante nel settore della fornitura dei servizi” si legge in una nota delle Fiamme Gialle.
Il versamento dei contributi previdenziali veniva sistematicamente omesso nonostante le lavoratrici ritenevano che ciò avvenisse regolarmente perché in possesso delle attestazioni di versamento da parte della direzione della cooperativa. Su delega della Procura della Repubblica di Aosta, le Fiamme Gialle hanno effettuato le perquisizioni, sia del domicilio dell’indagato che della sede della cooperativa, dove è stata trovata tutta la documentazione relativa alle lavoratrici. In particolare, i bollettini postali Mav relativi ai versamenti dei contributi previdenziali sono risultati falsi, poiché riportavano le attestazioni di pagamento degli istituti di credito esattori con timbri e diciture risultate artatamente apposte. Questa condotta ha determinato il mancato versamento dei contributi nelle casse dell’Inps e dei premi assicurativi all’Inail oltre alla mancata maturazione dei requisiti necessari per accedere ai sistemi di sostegno del reddito nei periodi di disoccupazione da parte delle lavoratrici.
“Con questa operazione le Fiamme Gialle valdostane, con la collaborazione degli organi ispettivi in materia di lavoro, oltre ad aver individuato e fatto condannare una persona per una grave truffa al sistema previdenziale nazionale – prosegue la nota delle Fiamme Gialle – hanno fatto emergere sistemi di concorrenza sleale che danneggiano gli altri operatori del settore, che forniscono con professionalità servizi di assistenza domiciliare nei confronti di degenti, anziani ed ammalati. Nel contempo, sono state tutelate le lavoratrici oggetto della truffa, recuperando nei loro confronti importanti periodi contributivi sulla base delle retribuzioni previste dai Contratti Collettivi Nazionali della categoria di appartenenza”.