Fa a brandelli l’intimo della sua ex, 34enne condannato
Finché le frecce di Cupido volano, in una coppia, tutto bene. Quando l’idillio si spegne, però, possono essere altri strumenti a prendere il posto dell’arco che scocca i dardi d’amore. Un esempio si è visto al Tribunale di Aosta nella giornata di oggi, giovedì 12 settembre, con la condanna a dodici mesi di carcere, per danneggiamento aggravato, di un 34enne di origini cuneesi, Gian Luca Colombero.
L’imputato aveva convissuto in un comune della “plaine” di Aosta, per un periodo, con una donna. Il 28 ottobre 2017, chiusa la relazione – è emerso in aula, dove sono stati sentiti un agente della Squadra mobile della Questura, l’ex compagna ed una sua amica – si reca al supermercato ove lavora lei per riconsegnarle le chiavi dell’abitazione. Ad una vicina viene chiesto di controllare e, una volta dentro, la situazione non le appare affatto quella di un addio armonioso.
Trova il rubinetto della vasca da bagno aperto (con lo scarico tappato da un accappatoio), come anche il gas della stufa. Chiude entrambi, evitando conseguenze peggiori. In camera, sul letto, vari capi di biancheria intima della donna erano stati sparpagliati, una volta ridotti in brandelli. Viene chiamata la Polizia ed all’appello, è emerso dalle testimonianze, mancavano inoltre un tablet (successivamente restituito, ma risultato svuotato di foto ed altri documenti) ed un profumo.
Saputo dell’entità dei danni, la donna fa per recarsi a casa, ma una volta nel parcheggio dell’attività commerciale si rende conto che tre pneumatici della sua auto sono bucati. Al riguardo, durante l’udienza, sono stati pure visionati i filmati dell’impianto di videosorveglianza a servizio del luogo in cui si trovava la vettura. Per i danneggiamenti di gomme ed intimo, il pm Cinzia Virota ha chiesto la condanna dell’imputato ad un anno e mezzo di reclusione.
Il giudice, nel pronunciarsi per la colpevolezza, ha anche stabilito un risarcimento di circa cinquemila euro a favore dell’ex compagna, costituitasi parte civile nel procedimento con l’avvocato Katia Guidi. Insomma, se dopo l’arco di Cupido – come ricostruito dalle indagini – è venuto il momento delle forbici, con la sentenza odierna all’imputato, assistito dall’avvocato Jacques Fosson, toccherà metter mano al portafoglio.