Festa della Birra: “Non è un baccanale di eccessi alcolici”
E’ polemica sulla “Bierfest” di Gressoney-Saint-Jean, che secondo gli organizzatori è stata dipinta dalla stampa locale come “una manifestazione d’incitamento all’alcolismo, degenerata in comportamenti diffusi di violenza, con effetti da “bollettino di guerra”, con “quasi” morti e feriti gravi fra i partecipanti e le forze dell’ordine”.
L’ultima nottata è trascorsa in tranquillità, senza che nulla di grave accadesse, mentre la sera precedente invece si sono verificati diversi episodi, riportati nelle pagine di cronaca dei media locali.
“E’ vero che a poca distanza dal luogo della festa c’è stato un incidente – spiegano in un comunicato il patron della manifestazione, Federico Beck Peccoz, il presidente del gruppo folcloristico di Gressoney, Daniele Squindo e il sindaco Luigi Chiavenuto – che ha avuto come protagonista un ragazzo (Francesco Stefano Giacolone, 34 anni di Strambino, ndr) scivolato su una scala esterna e caduto all’indietro, riportando un grave trauma cranico. Non vi è però alcuna certezza che sia stata la birra eventualmente consumata a produrre tale incidente e men che meno il ragazzo si trovasse in stato di coma etilico”.
Nella notte il giovane è stato sottoposto a un intervento chirurgico per alleviare la pressione al cervello: le sue condizioni sono stabili, ma restano gravi.
Sempre secondo gli organizzatori, la maxi rissa presso il campeggio tende, allestito al campo sportivo, “è consistita in un tafferuglio con spintonamenti fra pochissimi ragazzi e non ha prodotto contusioni o ferite ad alcuno, men che meno alle forze dell’ordine”. Una versione diversa da quella fornita dai carabinieri, secondi i quali uno dei giovani che aveva alzato troppo il gomito sarebbe stato denunciato per rissa e resistenza a pubblico ufficiale.
Anche sui due casi di coma etilico “certificati” – una ragazza di 20 anni di Issime e un ragazzo di 22 di Pont-Saint-Martin – Peccoz, Squindo e Chiavenuto minimizzano: “L’abuso di alcool da parte di alcuni giovani è presente in ogni fine settimana, in ogni festa o ballo a palchetto della regione, ma anche in ogni locale frequentato ed è fenomeno ben conosciuto e purtroppo diffuso anche fra gli strati sociali che frequentano la nostra festa”.