Fondi Ue, l’Unité Mont Cervin non dovrà restituire tutti i 140mila euro

08 Gennaio 2019

“Lo chalet esiste, la struttura è stata realizzata per essere adibita a punto di accoglienza e di informazioni sia pure in ritardo, rispetto alla tempistica prevista”. Così il Tar di Aosta nell’accoglier parzialmente il ricorso dell’Unité Mont Cervin contro la decisione della Regione Lombardia, in qualità di Autorità di gestione del Programma di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Svizzera, che ha chiesto la restituzione di oltre 140mila euro “per irregolarità di spesa” del progetto “Trekking autour du Cervin”.

L’iniziativa finanziata prevede la valorizzazione di un percorso di trekking ad anello che interessa diversi Comuni del Cervino con la realizzazione di punti di informazione e la posa di cartellonistica.

Proprio i punti informativi di Antey-Saint-André e del Col di Joux a Saint-Vincent erano stati oggetto di contestazione. I controllori inviati nel luglio 2015 per verificare la regolarità delle spese li avevano infatti, trovati chiusi al pubblico e/o privi dell’opportuna segnaletica.

Secondo i giudici la richiesta integrale di restituzione dei fondi deve però “considerarsi illegittima per essere la relativa determinazione affetta dal vizio di non proporzionalità tra quanto contestato, accertato e sanzionato”.

“Si è in presenza di anomalie che evidenziano sì un comportamento poco diligente ai fini di una tempestiva e curata attivazione del punto di accoglienza – spiega ancora il Collegio –  ma non può certo imputarsi all’Unité un comportamento elusivo nel senso di non voler dare attuazione ai fini propri del progetto approvato”.

Per questo, annullando in parte il provvedimento della Regione Lombardia, il Tar invita l’Autorità di Gestione a “rivalutare la fattispecie” andando a prevedere una “sanzione diversa da quella assunta secondo un principio di gradualità della gravità delle violazioni in cui è incorso il soggetto beneficiario”.

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