Revocata la chiusura notturna della strada regionale per Bionaz e Oyace
La strada regionale per Bionaz e Oyace sarà aperta da oggi, lunedì 21 agosto, anche in orario notturno. La decisione è stata presa in considerazione dell’avanzamento dei lavori realizzati su entrambe le aste torrentizie interessate dalle frane ed al completo ripristino del sistema di monitoraggio presente sul torrente Baudier.
Eventuali nuove misure restrittive riguardo alla circolazione potranno essere previste durante la settimana, in funzione del proseguo dei lavori che le strutture tecniche della Regione e di Arpa stanno definendo.
In attesa di poter ultimare il ripristino della funzionalità idraulica dei torrenti Baudier e Varère, nel caso di eventuale allertamento meteo – idrogeologico interessante la zona dell’alta Valpelline, la circolazione sarà precauzionalmente interrotta almeno nelle ore notturne.
La protezione civile richiama “l’attenzione di tutta l’utenza stradale affinché il transito avvenga a velocità controllata poiché la strada non è perfettamente pulita a causa del transito dei mezzi d’opera che occasionalmente la percorrono”.
Firmato il decreto di eccezionale calamità per le frane a Bionaz e Oyace
18 agosto 2023
Il Presidente della Regione Renzo Testolin ha firmato nel pomeriggio di oggi, venerdì 18 agosto 2023, il decreto di dichiarazione di stato di eccezionale calamità sul territorio dei Comuni di Bionaz e Oyace, in considerazione delle importanti colate detritiche verificatesi nei bacini dei torrenti Baudier e Varère durante la serata del 14 agosto 2023.
Il provvedimento è stato assunto considerate la straordinarietà e l’intensità dell’evento e la rilevanza degli interventi posti in essere.
Sulla riapertura della regionale per Oyace pesa la previsione di temporali
16 agosto 2023
Continua oggi, mercoledì 16 agosto, il lavoro per rendere completamente percorribile la strada regionale n. 28, nell’alta Valpelline, dopo le colate detritiche della serata di lunedì. “Idealmente – dice il capo della Protezione civile regionale, Valerio Segor – possiamo lavorare tutto il giorno per rimuovere il materiale, non solo dalla strada, ma anche dai punti di deflusso dell’acqua. Continua, inoltre, anche l’opera di disgaggio dell’alveo, per il ripristino della funzionalità dei corsi d’acqua”.
Nel mentre, la strada rimarrà aperta a “finestre” (orario 15/16, si valuta 21/22), ma la variabile con cui fare i conti è però la meteo e il dirigente non può non considerare le previsioni di pioggia, a partire – secondo il Centro funzionale della Regione – da stasera (anticipate rispetto alla predizione iniziale). “I quantitativi di precipitazioni previsti sono modesti, – spiega – ma ne è stimato il carattere temporalesco. Quindi, si potrebbero avere fenomeni anche molto localizzati, in quindici minuti/mezz’ora, come lunedì sera”.
Lo scenario che Segor ha nitidamente presente è quello dell’anno scorso nella stessa zona, quando ad una prima colata il 4 agosto, ne seguì un’altra l’indomani. “Ovviamente, non si possono evitare i fenomeni, ma si può lavorare sul loro impatto. – aggiunge – Per questo, si potrebbe valutare di tenere la strada chiusa per precauzione, per evitare le conseguenze del 2022. Nel contempo, l’Ufficio meteo sta valutando la diramazione di un’allerta per le precipitazioni”.
Sulla ricorsività del fenomeno, e sulle ipotizzabili soluzioni strutturali, il Capo della Protezione civile, dai trascorsi dirigenziali proprio alle opere pubbliche, è netto. “Il bacino del torrente Baudier sta diventando sempre più noto per fenomeni del genere”, ammette, “i primi problemi seri risalgono all’alluvione di inizio anni ‘90”. Da questa considerazione, però, occorre sviluppare il ragionamento tenendo conto di una serie di particolarità morfologiche.
“Il medesimo bacino è da valanga. Le sue caratteristiche – afferma Valerio Segor – non permettono misure di tipo attivo (come barriere, o simili) nella parte alta, perché è zona soggetta a crolli, quindi potrebbero portare via eventuali strutture posizionate”. Al tempo stesso, una mitigazione passiva (ad esempio, l’imbrigliamento), non sarebbe “efficace rispetto all’orografia, perché potrebbe contenere materiale in quantitativi modesti” rispetto a quelli visti nelle ultime colate.
Senza dimenticare che le valanghe – vista l’orografia – riempirebbero ogni anno il bacino e svuotarlo si rivelerebbe dispendioso sia dal punto di vista delle risorse, sia economico, visto che parliamo di movimentazione di neve”. Un intervento è previsto all’altezza del ponte, ma è “un’opera delicata, perché bisogna comunque considerare che ci sono villaggi anche sull’altro lato, tanto che sono previsti due altri lotti, nelle località Voisinal e La Rissaz”.
Se delle lezioni possono essere tratte dall’accaduto, quello per cui la Protezione civile può mettere a frutto l’esperienza e l’osservazione sviluppate è riprendere in mano la questione, supportando i settori competenti dell’amministrazione, “per capire se si può pensare a una soluzione diversa”. Il torrente, peraltro, era stato “oggetto di uno studio di bacino, restituendo le complessità” orografico-morfologiche note.
Va però sottolineato, sottolinea in conclusione Segor, che “la modellizzazione delle colate è oggi più accurata e permette di provare a rivalutare le possibilità di gestione del problema”. Sono tuttavia scenari di prospettiva. La contingenza è tutta sullo sgombero dei detriti che, tra lunedì sera e ieri, hanno bloccato la strada n. 29.
La strada regionale per Bionaz sarà aperta in alcune finestre orarie
Sarà aperta in alcune finestre orarie per il momento la strada regionale di Oyace, dove lunedì 14 agosto è caduta una frana. Nel pomeriggio di martedì 15, la Protezione civile è riuscita ad aprire le prime tre “finestre” permettendo a molti isolati lasciare o di raggiungere la località, con convogli guidati.
Nella notte la strada rimarrà chiusa. Un’altra apertura temporanea è prevista per domani mattina, dalle ore 7 alle ore 8, sempre organizzata in convogli. Sempre per la giornata di domani la Protezione civile predisporrà altre due “finestre”, in orari da confermare.
Durante tutta la giornata i mezzi sono stati impegnati sulla colata detritica del torrente Varère (confine tra il comune di Oyace e il comune di Bionaz) per creare anche lungo quel tratto della regionale 28 un passaggio per Bionaz per permettere alle 35 persone lì bloccate di scendere a valle. I mezzi hanno quindi “sfondato” la frana e sono riusciti a tracciare un passaggio. Anche per Bionaz è stata quindi organizzata una “finestra” con convoglio guidato dalle 19 alle 20, a cui seguirà domattina un’altra dalle 7 alle 8. Le “finestre” di passaggio per e da Oyace e per e da Bionaz saranno unificate.
Sul posto, a seguire le operazioni di emergenza, è giunto nel pomeriggio di oggi anche il Presidente della Regione Renzo Testolin che attualmente è ancora impegnato ad Oyace in riunioni di coordinamento.
Le operazioni di sgombero della frana, caduta ieri lunedì 14 agosto a monte e a valle del torrente Baudier, erano iniziate con le prime luci dell’alba.
In zona vi è un medico per le emergenze e l’elicottero della protezione civile è a disposizione per intervenire in qualsiasi situazione.
I Vigili del Fuoco professionisti hanno lavorato al recupero delle auto rimaste coinvolte nella frana.
In mattinata un elicottero ha effettuato un sopralluogo della zona. La Proloco ha deciso di annullare la Sagra della Fontina, in programma ancora nella giornata di Ferragosto.
La situazione è invece più complessa a Bionaz per gli interventi necessari a seguito dell’esondazione del torrente Varere, il punto più a monte della regionale numero 28 coinvolta dalla colata detritica, al confine fra i comuni di Bionaz e Oyace. Al momento non è possibile il passaggio dei mezzi, che potranno raggiungere la zona dopo la riapertura dei due tratti della regionale nel comune di Oyace.
Sul posto stanno lavorando sotto il coordinamento della Centrale unica del soccorso: Protezione civile, Vigili del fuoco, Corpo forestale, Carabinieri e Volontari della protezione civile di Valpelline, oltre al personale dei Comuni interessati.
Frane a Bionaz e Oyace, 350 persone bloccate
Protezione Civile, Corpo forestale, Vigili del fuoco e forze dell’ordine sono al lavoro nelle località dove, nella tarda serata del 15 agosto, si sono verificate colate detritiche a seguito delle forti piogge. La strada regionale n. 28 per Oyace resta, al momento, chiusa. Il flusso di fango e detriti è stato riversato dal torrente Baudier, invadendo l’attraversamento per le località Buevo, La Riisa, Boevoz e Voisinal.
Colata anche, al confine tra Oyace e Bionaz, dal torrente Varere, non ancora raggiunto dai mezzi. Ad Oyace sono state sistemate nella scuola le 250 persone che erano in paese per partecipare ad una manifestazione podistica. Le imprese sono già al lavoro per la rimozione dei detriti, coordinate dalla struttura interventi operativi del dipartimento di Protezione civile, in campo anche per portare coperte ai 250 isolati.
Altre persone che dovevano salire a Bionaz ed Oyace, ma non sono riuscite a raggiungerle a causa dell’accaduto, saranno ospitate in palestra a Valpelline (sono a disposizione 10 posti, di cui 4 già occupati). Dalle verifiche effettuate sinora nelle diverse colate non risultano coinvolte persone. Una decina di auto parcheggiate sono state interessate ad Oyace.
Un’altra segnalazione di dissesti è relativa al comune di Rhemes-Notre-Dame, in particolare il torrente Quesseunaz. Non è stata compromessa, a quanto si apprende, la viabilità regionale, ma saranno comunque necessari interventi di disalveo del corso d’acqua.
Le colate attorno alle 21
Due frane sono cadute a Bionaz e Oyace intorno alle 21 di lunedì 14 agosto, lungo la strada regionale, negli stessi punti interessati il 4 agosto dello scorso anno dalle colate detritiche.
“Tutto è successo in un quarto d’ora, nel corso di un violento temporale ” racconta il sindaco di Bionaz Valter Nicase. “Purtroppo siamo nella stessa situazione dell’anno scorso, se non peggio“.
Le due frane cadute a Bionaz e Oyace non hanno coinvolto persone. “Per fortuna, appena abbiamo sentito il distacco, i pompieri hanno fermato le auto” racconta ancora Nicase.
Le colate hanno trascinato alcune auto parcheggiate a Oyace e a Bionaz una casa, i cui magazzini già l’anno prima erano stati toccati dal fango e dall’acqua.
A Oyace, dove era in programma la gara podistica il Tour de la Tornalla risultano bloccate 300 persone.
“Stiamo organizzandoci per ospitarle nella scuola e al comune e anche alcuni residenti si sono fatti avanti per accoglierli” racconta la sindaca Stefania Clos. Una famiglia di 2 persone e 1 animale domestico è stata evacuata dal paese e alloggiata temporaneamente a Valpelline. “Il fronte della frana – prosegue la sindaca – sembra meno ampio rispetto a quello dell’anno scorso”.
A Bionaz sono invece una cinquantina le persone rimaste bloccate in paese. “Stiamo cercando di capire dove ospitarle perché tutte le strutture sono piene”.
La strada regionale per Oyace risulta al momento chiusa.