Telecabina bloccata a Cervinia, iniziata l’evacuazione dei 130 passeggeri
Sono iniziate le operazioni di evacuazione dei 130 passeggeri rimasti bloccati sulla telecabina che collega Plan Maison (2550 metri) a Cime Bianche Laghi (2800), nel comprensorio sciistico di Cervinia, in Valtournenche. L’impianto è fermo dalle ore 16 circa, a causa del forte vento che ha spazzato tutta la Valle d’Aosta e che continua a farlo, rendendo impossibile l’uso dell’elicottero per trarre in salvo gli sciatori a bordo.
Delle venticinque cabine da dodici posti l’una ferme sulla linea, alcune sono già state svuotate e gli evacuati sono circa una trentina, anche se il vento sta rallentando le operazioni. Considerata l’impossibilità di intervenire dal cielo, se non (finché non è calata l’oscurità) per il trasporto sul luogo di materiale e personale, le guide del Soccorso Alpino Valdostano e della Guardia di Finanza stanno calando a terra i passeggeri, cabina dopo cabina, raggiungendole dalla fune. Secondo le procedure collaudate, i passeggeri vengono sbarcati dalle cabine e trasferiti, con un gatto delle nevi, a Plan Maison e a Cervinia, dove, se necessario, vengono visitati dai medici del 118. "Il vento è calato – ha dichiarato il Direttore del Soccorso Alpino Valdostano, Adriano Favre alle ore 19 – e non fa troppo freddo: se non ci saranno ulteriori intoppi l'evacuazione potrebbe concludersi in un paio di ore".
Grazie ad una temporanea riduzione dell'intensità del vento in serata è entrato in azione l'elicottero Air Zermatt, abilitato al volo notturno.
L'intero sistema regionale legato alle emergenze è in moto: sul posto ci sono infatti Protezione civile, Soccorso Alpino valdostano, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Soccorso sanitario 118, Corpo forestale della Valle d’Aosta, Croce Rossa Italiana, Volontari di Protezione civile, VVf e 118, personale delle Funivie di Breuil-Cervinia e Forze dell’Ordine. Oltre agli specialisti delle procedure di evacuazione, i Vigili del fuoco stanno lavorando all’illuminazione della linea con il “Gruppo fari”, al fine di garantire il prosieguo delle operazioni anche se è ormai buio, e il personale sanitario è sul posto per valutare le condizioni dei passeggeri, rimasti esposti al freddo, con tre ambulanze, cinque medici e Nucleo Psicologi dell’emergenza.