Fuori un b&b, dentro sesso ad ore e prostitute: arrestata 65enne
Doveva essere un Bed & Breakfast, ma sin dal 2019 il “via vai” di persone in ore serali e notturne è parso insolito nel condominio di Aosta in cui si trovava l’attività. Dalle numerose chiamate alle forze dell’ordine l’anno scorso hanno preso il via le investigazioni della Polizia, durate cinque mesi e culminate all’alba di oggi, venerdì 9 aprile, nel sequestro preventivo della struttura, ritenuta una “casa di appuntamenti”. La proprietaria, la 65enne Doly Bergano Carrasco, cittadina spagnola, è finita agli arresti domiciliari nella sua residenza di Crotone (in Calabria), per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, nonché allestimento di casa per il meretricio.
L’“Operazione Meretrix”, così’ è stata battezzata l’esecuzione delle misure cautelari previste dall’ordinanza del Gip presso il Tribunale di Aosta (richiesta dal pm Luca Ceccanti, sulla base delle risultanze delle indagini), è stata condotta dalla sezione “Criminalità organizzata” della Squadra Mobile di Aosta, in collaborazione con i colleghi di Crotone. Bergano Carrasco, formalmente, dichiarava solo i redditi derivanti dalla gestione del bed&breakfast, ma gli inquirenti hanno ricondotto a lei la titolarità di una dozzina di conti correnti, con una giacenza di una cifra come 50mila euro su ognuno, oltre a movimenti quotidiani rappresentati da versamenti in contanti.
Una intricata “ragnatela” finanziaria che ha consentito agli agenti diretti dal commissario capo Francesco Filograno di giungere alla ricostruzione del “business criminale” allestito nello stabile, situato nel centro del capoluogo. Secondo quando appurato, le prostitute risultavano ospiti del b&b e versavano il pagamento all’arrestata. Un rapporto economico che, per gli inquirenti, celava il ritorno a Bergano Carrasco di una parte delle prestazioni incassate dai clienti. Una ipotesi suffragata anche dal fatto che l’indagata ha comunicato per gli ultimi due anni, sul portale “alloggiati” (su cui i titolari di strutture ricettive caricano i dati degli ospiti), solo la presenza di 30 ragazze, tutte di origine sudamericana, già segnalate per reati inerenti l’attività di prostituzione.
Durante l’inchiesta gli inquirenti hanno pure sentito alcuni clienti della casa d’appuntamenti, che hanno confermato di aver preso accordi telefonici per le prestazioni sessuali direttamente con le prostitute all’interno della struttura (che cambiavano periodicamente), ricevendo poi successivamente le istruzioni sul luogo e le modalità dell’incontro. Forse nel sospetto di “attenzioni” delle forze dell’ordine, nell’ultimo periodo le raccomandazioni si erano fatte più perentorie: “prendete sempre l’ascensore, siate più discreti all’interno del condominio”. Nulla che sia servito, tuttavia, a scrivere un finale della vicenda diverso da quello visto stamane, in cui alla porta non hanno bussato uomini in cerca di emozioni, ma la Polizia.