Furto da Gal Sport, condannato a un anno e quattro mesi di carcere uno dei tre arrestati
E’ arrivata nella mattinata di oggi, mercoledì 13 settembre, al Tribunale di Aosta, una condanna per il furto commesso nella notte tra il 6 e il 7 novembre 2016, ai danni del negozio “Gal Sport”, sul piazzale della funivia per Pila. Il giudice Giuseppe Colazingari ha inflitto un anno e quattro mesi di reclusione a Valeriu Tinca, 23 anni, uno dei tre arrestati sinora delle cinque persone identificate dalla Polizia per quei fatti.
L’accusa era rappresentata, in aula, dal pubblico ministero Eugenia Menichetti. L’imputato aveva chiesto di essere giudicato con rito abbreviato. I ladri entrati in azione quella notte avevano divelto il cancello e la porta di ingresso del negozio neutralizzando i sistemi di allarme e stipando su un furgone e su un’auto attrezzatura sportiva per un valore di 200mila euro.
Le indagini erano state condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Aosta, che analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza era arrivata ad un casolare di Borgomasino, nei pressi di Ivrea. In collaborazione con i militari dell’Arma del comune piemontese, gli agenti avevano studiato le relazioni fra gli abitanti della casa e altre persone, tutte di nazionalità rumena, che gravitavano attorno al casolare. E’ durante quella lunga serie di appostamenti, anche notturni, che prendono forma le identificazioni del gruppo di presunti autori del furto.
Il 13 marzo scorso, Adrian Razvan Tinca, 25enne fratello di Valeriu, viene arrestato dai carabinieri di Moncalieri per rapina impropria: è uno dei cinque e tale fatto induce le forze di polizia ad accelerare, facendo irruzione nel casolare di Borgomasino per eseguire gli ordini di arresto sottoscritti dal Gip Davide Paladino per gli altri quattro componenti della banda. Nell’edificio però viene trovato soltanto l'altro Tinca, incensurato, fermato e condotto poi al carcere di Ivrea.
Nel maggio di quest’anno, poi, la “Metropolitan police” londinese arresta, nell’esclusivo quartiere di Belgravia, il 31enne Dan Marius Rus, uno dei tre ricercati, sul quale spiccava un mandato di cattura europeo. Si sono susseguite, alla Corte di Westminster, le udienze per la sua estradizione. Malgrado l’identificazione di tutti i responsabili del furto, purtroppo, a non essere mai stata recuperata è buona parte della refurtiva: si ritiene infatti che almeno il 90% della stessa sia stata ricettata, finendo nel mercato sommerso.