Giudice di Pace, la Regione cerca l’accordo con il Ministero per spostare gli uffici
Lo spostamento degli uffici del Giudice di Pace di Aosta (attualmente situato in regione Borgnalle, lontano dal centro città e dalle altre sedi giudiziarie cittadine), è condiviso dall’amministrazione regionale, che sta anche “valutando la possibilità di adibire dei locali di circa 250 metri quadrati”. Lo ha spiegato oggi, giovedì 24 febbraio, in Consiglio Valle il presidente della Giunta Erik Lavevaz, intervenendo su una mozione presentata dal gruppo Lega Vallée d’Aoste.
Il Presidente ha pure spiegato che “ci siamo raffrontati con il Presidente del Tribunale” Eugenio Gramola e che “gli uffici hanno fatto una stima dei lavori (98mila euro più le spese tecniche), che abbiamo inoltrato al Ministero della giustizia”. Al riguardo, “abbiamo anche ipotizzato una bozza di accordo, che potrebbe prevedere la concessione gratuita dei locali a fronte dei lavori eseguiti dal Ministero”. Sul punto, “a fine gennaio, abbiamo chiesto al Ministro di farci avere una risposta”.
Lavevaz ha quindi chiesto ai proponenti, “a fronte dei passi avanti fatti in questo anno per trovare una soluzione a questo dossier”, il ritiro dell’atto. Una richiesta cui il gruppo leghista ha acconsentito. La mozione – che proponeva di spostare il Giudice di Pace in via Ollietti, nell’immobile vicino al Tribunale, liberando, eventualmente, anche alcuni uffici occupati dagli archivi regionali e dalla Corte dei Conti – era stata illustrata dal Consigliere Paolo Sammaritani.
Avvocato di professione, l’esponente dell’opposizione aveva ricordato che “la delocalizzazione degli uffici” del Giudice di pace “crea enormi disagi obbligando gli avvocati a trasferirsi anche più volte nella stessa mattinata da via Ollietti – dove si svolgono tutte le udienze del Tribunale – a regione Borgnalle e viceversa”.
Lo stesso, aveva aggiunto il leghista, “vale per alcuni giudici che si sono trovati a operare in entrambe le sedi e questi continui spostamenti generano ritardi nello svolgimento dell’attività giudiziaria”. L’attesa riguarda ora la risposta del Ministero alla proposta regionale. “La logica – ha commentato il presidente Erik Lavevaz – è quella della collaborazione istituzionale”.