Giustizia, i magistrati onorari della Valle rivendicano tutele per la categoria

20 Gennaio 2021

I sette magistrati onorari del Tribunale e della Procura di Aosta condividono “in toto” le astensioni collettive proclamate dalla categoria a livello nazionale fino a dopodomani, venerdì 22 gennaio, per chiedere una modifica tempestiva della “riforma Orlando” dell’ordinamento penale. Tali “scioperi”, iniziati ieri, si affiancano alla protesta di alcune giudici onorarie italiane, che si protrae ormai da oltre 10 giorni. Il comparto è formato da professionisti che affiancano i magistrati ordinari in udienze ed indagini, ma a tempo determinato e ricevendo non una retribuzione, ma solo un ”gettone” per l’attività svolta.

Al centro delle rivendicazioni vi è la constatazione del fatto che – pur essendo la magistratura onoraria “da oltre un ventennio” impegnata “nello svolgimento delle attività in favore della giustizia”, tanto da costituire “cardine essenziale per il buon andamento della stessa” – la categoria “è rimasta ad oggi priva di alcuna tutela giuslavoristica e pervicacemente costretta allo svolgimento della funzione giurisdizionale in condizioni disagiate”.

Una situazione aggravata “anche dall’incombente emergenza sanitaria, per la quale non soccorre alcuna forma di tutela assistenziale in ipotesi di isolamento fiduciario e/o malattia”. Esprimendo pertanto “piena solidarietà e vicinanza ai colleghi giudicanti e requirenti che in queste giornate saranno impegnati nell’astensione”, i magistrati onorari in servizio in Valle dichiarano la loro “preoccupazione per le condizioni di salute delle colleghe in sciopero della fame”, sollecitando “le autorità competenti ad un tempestivo quanto opportuno intervento”.

I giudici e viceprocuratori onorari del Tribunale e della Procura cittadini si riservano, infine, di “porre in atto ulteriori o analoghe azioni onde sostenere i colleghi nelle iniziative per la tutela dei comuni diritti ed interessi”. Presente nell’ordinamento italiano sin dal 1941, la magistratura onoraria, oltre a non entrare a pieno regime (nel 2015, su 2048 posti da viceprocuratore onorario in organico ne risultavano coperti solo 1726, mentre i giudici onorari di tribunale erano 2021 sui 2647 previsti), per le condizioni praticate a chi vi opera è arrivata a rappresentare una sorta di “precariato” della magistratura.

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