Gravi danni in Valnontey, ma gli albergatori chiedono di non disdire le prenotazioni

01 Luglio 2024

Oggi, dopo la tempesta, la quiete è ancora lontana. Mentre l’acqua sta dando un minimo di tregua, a Cogne si comincia a pensare ai danni. Non quelli infrastrutturali, ma a quelli di una stagione turistica che non ha fatto quasi in tempo a cominciare e che si teme già chiusa.

“In cinque ore spazzati via 60 anni di fatiche”

Non perdono la speranza i titolari del Campeggio Gran Paradiso, nonostante acqua e fango si siano abbattuti duramente sulla loro attività, incastonata nella bellezza della Valnontey.

Una bellezza oggi irriconoscibile: “Ormai saprete già tutti cosa è successo, una catastrofe – scrivono sui social –. Fortunatamente noi e tutti i nostri ospiti stiamo bene, grazie anche all’amministrazione comunale di Cogne per la pronta evacuazione. Scriviamo anche per ringraziarvi per le centinaia di messaggi e chiamate che abbiamo ricevuto, ci state veramente dando tanta forza”.

Nel post, un’immagine che precedeva il disastro: “Questa foto era di qualche giorno prima quando erba, alberi e fiori erano la cornice più bella. Da qui vogliamo ripartire, non sarà facile, soprattutto moralmente, perché in cinque ore sono stati spazzati via 60 anni di fatiche”, si legge ancora.

“La stagione per noi finisce qua, ma cercheremo di far tornare il campeggio come i nostri nonni e nostra madre ce lo hanno donato, tutto questo lo dobbiamo a loro – chiude il post firmato da Manuel, Patrik e Luciana –. Grazie a tutti per l’affetto! E se ci riusciamo ci vediamo l’anno prossimo”.

Cogne è pronta, la richiesta è di non cancellare le prenotazioni

Il messaggio che gli albergatori vogliono fare passare da Cogne è uno: “Il paese funziona, stiamo tutti bene – dice Pietro Imbimbo Roullet, albergatore e delegato Adava per il comprensorio ai piedi del Gran Paradiso –. Quando strada sarà riaperta la strada, Cogne sarà come prima”.

Non solo: “Chiediamo di non cancellare le prenotazioni, la nostra volontà, ma non dipende solamente da noi, è quella di accogliere gli ospiti da seconda metà o dalla fine luglio. E appena la strada sarà riaperta siamo pronti”.

Sulla situazione attuale, il delegato Adava aggiunge: “In serata dovrebbe esserci comunicato un Piano di azione, in questo momento si stanno facendo i sopralluoghi. Gli elicotteri stanno portando a valle tutti gli ospiti e da domani l’elicottero garantirà beni alimentari e medicine. Siamo ancora senza acqua, ma stanno lavorando sull’acquedotto ed entro stasera tutto dovrebbe essere rispristinato. Anche la strada per Lillaz dovrebbe essere riaperta oggi, dal momento che lì ci sono state solo alcune colate”.

“Il paese, in realtà, funziona – aggiunge Imbimbo Roullet –. È stata danneggiata in particolare la Valnontey, sia per la parte di natura sia in quella del paese, così come la strada che è molto danneggiata. Aspettiamo alcune risposte dalla Regione, ad esempio sulla cassa integrazione per i dipendenti. I grandi alberghi chiuderanno e cerchiamo soluzioni. A livello economico, l’impatto sarà pesante e non solo a luglio. Soprattutto per la Valnontey aspettiamo notizie sui ristori, perché lì la stagione è gravemente compromessa”.

Cogne e Breuil-Cervinia: due problemi opposti

Questa mattina, un summit tra i vertici Adava e gli albergatori di Cogne. Il discorso, inevitabilmente, rivolto al domani: “Abbiamo fatto questo incontro e ci siamo coordinati anche per sapere come muoverci su cose all’apparenza anche banali, come la restituzione delle caparre – spiega il presidente Adava Luigi Fosson.

“Per Cogne luglio è il secondo mese dell’anno per i ricavi – aggiunge –, non ha molte speranze di poter recuperare. La beffa è quella di avere i paesi intatti, gli esercizi completamente a posto, ma di essere isolati. Di positivo c’è il fatto che come Adava e Confcommercio, in sintonia, siamo riusciti a interloquire bene con la Giunta regionale e abbiamo sollecitato un incontro che era già nelle loro corde, tra l’Esecutivo e le località principalmente colpite”.

Ai piedi del Cervino il problema è l’opposto: “Al Breuil, paradossalmente tutto è al rovescio – dice ancora Fosson –. La zona non problemi di collegamento ma molte strutture, praticamente tutte non alberghiere, hanno patito. Si sono riscontrati problemi ovunque, anche sulle piste”.

Turisti evacuati, gli albergatori valdostani rispondono alla chiamata

L’emergenza chiama, gli albergatori valdostani rispondono. “Mi ha sorpreso il numero di colleghi che hanno risposto, ma anche la velocità e l’entusiasmo – ha spiegato Jeannette Bondaz, delegata Adava del comprensorio di Aosta –. Parliamo di oltre 40 strutture, per più di 200 posti letto messi a disposizione. Tutti si stanno facendo in quattro e chi aveva camere vuote le ha subito bloccate”.

Poi, c’è il racconto che va oltre l’emergenza: “Gli ospiti, sia stranieri sia italiani, hanno provato un grande stupore – ha aggiunto Bondaz –. Erano comunque spaventati, ma molto riconoscenti. Una signora anziana mi ha chiamato e con la voce rotta ha chiesto aiuto per una coppia di persone che ospitava in un appartamento. È stata trovata subito una soluzione, e lei si è molto emozionata”.

La “cinghia di trasmissione” è stata Aosta, ma tutto si è mosso in fretta oltre la città: “Abbiamo ricevuto chiamate dai colleghi albergatori da tutta la Valle, da Saint-Pierre che si è distinta per il gran numero di posti letto a Saint-Vincent, da Champorcher, tutti hanno dato la disponibilità ad accogliere gli ospiti – dice ancora la delegata Adava –. Nel male, è stato molto bello. Non ho mai sentito così vicini i colleghi”.

Pensiero positivo che si lega ad un altro: “Ora si pensa alla stagione che verrà e all’immagine che diamo – chiude Bondaz –. Bisogna far capire a tutti che problemi sono limitati, e conoscendo la forza dei cognèins presto sarà tutto ripulito, messo a posto ed i fiori faranno di nuovo bella mostra su ogni balcone”.

La ministra Santanché: “Non rimarrete soli”

“C’è il momento del dolore e quello della solidarietà. La rabbia giustificata però non deve lasciare spazio alla disperazione. Certo, facile a dirsi. Ma ve lo garantisco: l’attenzione del governo Meloni e del ministero del Turismo è massima per quanto sta accadendo in Valle d’Aosta e Piemonte. Non rimarrete soli“, spiega in una nota la ministra del Turismo Daniela Santanché.

Che aggiunge: “La richiesta di stato di calamità è un primo piccolo passo. Un ringraziamento speciale agli albergatori che hanno aperto gratuitamente le loro strutture per accogliere i visitatori, fortemente provati dall’emergenza, mostrando così il forte spirito di solidarietà che contraddistingue il comparto turistico. Faremo tutto ciò che è di nostra competenza per fronteggiare la situazione”.

Gli albergatori di Aosta pronti ad accogliere gratuitamente le persone evacuate da Cogne

30 giugno 2024

Cogne 30 giugno

Dopo l’alluvione che ha colpito Cogne, la macchina della solidarietà si mette in moto. Gli albergatori di Aosta stanno raccogliendo disponibilità di camere da offrire a titolo gratuito per ospitare le persone che verranno evacuate dalla vallata tramite elicottero.

“In questo momento di emergenza, ancora una volta lo spirito di solidarietà che contraddistingue la nostra comunità emerge chiaramente. I colleghi di Aosta stanno infatti unendo le forze per garantire un rifugio sicuro e confortevole a chi ha dovuto lasciare la propria casa o le strutture ricettive dei nostri colleghi di Cogne” evidenzia il presidente Adava Luigi Fosson.

L’iniziativa di solidarietà è coordinata da Jeannette Bondaz, delegata di comprensorio Adava di Aosta: “Siamo profondamente grati ai nostri colleghi che hanno già dimostrato una straordinaria generosità mettendo a disposizione le loro strutture per accogliere queste persone in difficoltà.”

“La solidarietà è contagiosa – continua la delegata di Aosta- proprio in questo momento stiamo ricevendo manifestazioni di disponibilità da tanti colleghi di altri comprensori regionali non colpiti dall’evento calamitoso”.

Tutte le disponibilità raccolte con i recapiti personali dei titolari delle strutture ricettive verranno comunicati prontamente alla Protezione Civile che si sta occupando di coordinare le iniziative per la gestione dell’emergenza.

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