Guasto notturno su una linea elettrica a Donnas: oltre 20 famiglie senza corrente per più di 5 ore
Stamattina, sui social, è andata in scena la rabbia. A darle voce, un post dell’ex assessore regionale Gino Agnesod: “alle 22 di ieri sera sono scoppiati letteralmente tutti i contatori della luce. Danni? Sono saltati circuiti, televisori, lavatrici, computer, caldaie, freezer, fotocellule e tutto il resto. Oltre alla notte in bianco, la beffa dei danni”. Secondo la segnalazione, la disfunzione ha riguardato un villaggio di Donnas: Verturin.
Interpellato in merito, Giorgio Pession, da alcune settimane presidente e amministratore delegato di Deval, società che distribuisce l’energia elettrica in sessantanove dei settantaquattro comuni valdostani, ammette che un problema c’è stato. “Dai dati in nostro possesso, – spiega – il guasto sulla linea che serve la frazione della bassa valle si è verificato attorno alle 21.45. Le nostre squadre sono intervenute e alle 3.30 del mattino la regolarità della fornitura è stata ripristinata”.
Sulle cause del problema, Pession non si sbilancia: “sono in corso gli accertamenti del caso e pronunciarsi non è ancora possibile. Per il momento, ci scusiamo per il disagio, ribadendo che siamo intervenuti prontamente”. Sulle proporzioni dell’accaduto, l’ad di Deval parla di “ventidue utenze interessate dal guasto iniziale, salite a trentuno con la disattivazione in zona resasi necessaria per intervenire”.
Relativamente ai danni, “si tratta, dai primi riscontri, di una tipologia di disfunzione che può causare delle sovratensioni. Potrebbero esserci stati problemi ad elettrodomestici. Chi ne avesse subiti, può prendere contatto con Deval, o con il proprio venditore finale di energia elettrica. In questi casi, si avvia una richiesta di risarcimento. E’ una procedura, codificata, con il suo percorso e i suoi passi”.
Al riguardo, la conclusione di Gino Agnesod (che riferisce di aver “bruciato il televisore, la lavatrice, amplificatori del figlio, che essendo musicista professionale ha ancora più disagio”) è decisamente meno istituzionale: “per adesso, chi vuole avere di nuovo gli elettrodomestici deve pagare e ricomperarseli. Un bel disagio, non c'è altro da dire”.