I giudici del Tar “salvano” sette larici dall’abbattimento

02 Maggio 2019

Sette larici di un giardino condominiale a Brusson sono stati “salvati” dall’abbattimento dai giudici del Tribunale Amministrativo Regionale. Lo hanno fatto accogliendo – con una sentenza pubblicata oggi, giovedì 2 maggio – il ricorso dei proprietari dell’area verde contro un’ordinanza del Sindaco dell’agosto 2018, che ingiungeva di tagliare otto alberi in località Barasc. Il provvedimento era stato assunto a seguito della “situazione di potenziale pericolo” rappresentata, da alcuni privati, in una segnalazione al Comune.

Secondo i condomini, l’atto dell’amministrazione partiva da un presupposto difforme da quello reale, giacché non esisteva per gli alberi “alcuna criticità e tanto meno il ritenuto pericolo per l’incolumità per le persone”. Nel ricorrere, a suffragio delle loro tesi hanno prodotto una perizia commissionata ad un dottore forestale, sottolineando inoltre come il Comune non avesse fornito “adeguata prova” della sussistenza dei rischi tali da giustificare l’abbattimento.

Per decidere sulla questione, il Tribunale Amministrativo Regionale ha disposto, nello scorso dicembre, una verifica delle piante a cura della Struttura Forestazione e Sentieristica della Regione. La relazione tecnica, depositata nel febbraio di quest’anno, ha evidenziato “che gli 8 alberi in esame si presentano in condizioni fitopatologiche e fitostatiche discrete”, ma che uno degli esemplari “non assicura, invece (soprattutto in caso di venti moderati o forti: che rendono probabile la rottura di uno o più cimali) un’adeguata stabilità”.

Da questa conclusione, i magistrati amministrativi traggono che “la valutazione di pericolosità delle piante” è da considerarsi “errata per la quasi totalità degli esemplari e che quindi con la misura imposta (l’abbattimento) si fa valere per sette degli otto alberi” una situazione “di fatto che non corrisponde, allo stato, a quella reale”. L’ordinanza del Sindaco è stata quindi annullata relativamente ai sette larici giudicati stabili, per “eccesso di potere per errore di fatto o travisamento”. L’ottavo dovrà invece andare incontro al suo destino, venendo tagliato.

La sentenza pone le spese di causa, liquidate complessivamente in 3.000 euro, a carico – per 1.500 euro ognuno – del Comune e dei cinque firmatari della segnalazione di pericolosità. Sia l’ente, sia i cittadini si erano costituiti in giudizio, deducendo “la innammissibilità e comunque la infondatezza del ricorso” dei proprietari del giardino in cui si trovano i larici.

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