I riperitori di Studio 98 ad Allein danneggiati da un idrante. La procura archivia il caso.
Non c’è pace per le emittenze radio di Eugenio Pavetto, di 48 anni, di Aosta, amministratore della società cooperativa Studio 98, di via Tourneuve. Nelle scorse settimane, infatti, gli erano stati rubati dei ripetitori e nel mese di giugno, ad Allein, altri gli erano stati danneggiati. Le indagini svolte dagli agenti della polizia giudiziaria del Corpo Forestale della Valle d’Aosta, in forza alla Procura, avevano evidenziato come i ripetitori fossero stati danneggiati da un idrante, collocato a circa cinque metri dalla postazione radio-elettrica, facente parte dell’impianto di irrigazione dei terreni agricoli di Vittorio Conchatre, di 80 anni, pensionato di Allein.
Nei giorni scorsi, il pm Pasquale Longarini ha chiuso le indagini chiedendo l’archiviazione del fascicolo. Il difensore di Pavetto, però, l’avvocato Orlando Navarra, chiederà un risarcimento danni in sede civile.
“Siamo sconcertati da questa richiesta di archiviazione – commenta l’avvocato Navarra – soprattutto in relazione al quadro prospettato alla magistratura e ai fatti evidenziati e documentati con tanto di immagini in cui si vede palesemente il getto della girandola rivolto verso il ripetitore. Porteremo avanti questa battaglia perché è una battaglia di tutti i valdostani, infatti, hanno subito
danni anche le apparecchiature usate dai Volontari del Soccorso di Valpelline’’.
Secondo la pg della Forestale dalle indagini svolte non sono emersi sufficienti elementi per determinare l’elemento psicologico del reato di danneggiamento, da qui la richiesta di archiviazione. Secondo la magistratura, l’impianto di irrigazione era in regola, ma soprattutto nessuno si era mai lamentato. Pavento, dal canto suo replica, invece “che il getto era bloccato e rivolto verso le mie
apparecchiature. Non solo. Negli ultimi anni ho subito numerosi danni, apparecchiature bruciate, antenne guaste con presenza di acqua, danni causati sempre dall’acqua. Ora, anche i volontari del soccorso sono in difficoltà, infatti, hanno subito guasti per cinque mila euro che non potranno riparare’’.
Tra Conchatre e Pavetto era in corso una querelle civile. Infatti, il contratto di locazione era scaduto e Pavetto avrebbe dovuto lasciare il terreno entro il 31 luglio dello scorso anno. “E’ vero – spiega Eugenio Pavetto – la società ha acquistato un nuovo terreno a circa 200 metri da questo, e siamo in attesa che la Comunità Montana Grand Combin rilasci le autorizzazioni di competenza. Saremo in
grado di lasciare il terreno entro la primavera del prossimo anno’’.
Ora, l’ultima parola spetterà al gip di Aosta.