Il professore di musica da questa mattina al Centro per l’impiego di Verrès
26 Febbraio 2008
Da questa mattina M.F., il professore valdostano di musica condannato per pedopornografia, coniugato e padre di due figli, ha una nuova collocazione professionale fuori ruolo, a tempo indeterminato, presso il Centro servizi per l'impiego di Verrès. La soluzione scelta dall’Amministrazione regionale valdostana, in particolare dall’Assessore all’Istruzione Laurent Viérin e dal presidente della Giunta, Luciano Caveri, pone fine alla vicenda che è approdata all’attenzione nazionale dopo che il giudice del lavoro di Aosta, Eugenio Gramola aveva disposto il reintegro a scuola del docente sul quale pende una condanna di oltre 2 anni di carcere per diffusione e divulgazione di materiale pedopornografico scaricato da un computer della scuola e contro la quale ha annunciato ricorso in appello.
L’uomo era già stato sospeso per sei mesi nel 2002, all’avvio dell’inchiesta. Fu condannato nel luglio scorso in primo grado e in via precauzionale è stato nuovamente sospeso fino alla decisione di Gramola. Ci sono voluti alcuni giorni di tensione e preoccupazione, soprattutto dei genitori e insegnanti che venerdì scorso hanno visto tornare a scuola l’insegnante al centro delle cronache, prima di arrivare a porre la parola “fine” a questa vicenda che ha creato imbarazzo anche nella famiglia del professore e che è stata per certi versi travisata, come detto dall’avvocato difensore.
Dunque niente più lezioni di musica alle scuole medie per l’insegnante. Giuseppe Greppi, l’avvocato difensore, ha infatti sostenuto ieri, dopo l’incontro a Palazzo regionale ad Aosta con il presidente della Regione e l’assessore all’Istruzione, nel corso del quale c’è stata l’accettazione del nuovo posto fuori ruolo, che il suo assistito non ha interesse a rientrare nella sua precedente professione, pur avendone diritto. “Silenzio e rispetto per il mondo della scuola e per chi lavora ed opera ogni giorno seriamente nelle classi” è stata, dopo la chiusura di questa vicenda, la richiesta dell’assessore all’Istruzione Viérin che, insieme al presidente Caveri, ha evidenziato che “la rapidità con la quale è stata trovata una soluzione” che ha soddisfatto tutte le parti, compreso il Ministro all’Istruzione Fioroni, “è stata possibile solo grazie ai particolari meccanismi della legislazione regionale”.
I fatti che hanno portato alla condanna del professore risalgono comunque al 2001, quando furono scoperti dalla polizia di Bari, e andranno in prescrizione entro la fine del 2008 a meno che nei prossimi mesi non ci siano le sentenze di secondo e di terzo grado.