Il Tribunale ha deciso: il CCS deve riconsegnare palazzo Cogne alla Regione
Il Circolo Culturale Sportivo “Cogne” è stato condannato a riconsegnare alla Regione, entro il prossimo 15 settembre, libero da persone e cose, l’omonimo palazzo di corso Battaglione ad Aosta, occupato sino ad oggi per le sue attività. Lo ha deciso ieri, martedì 13 aprile, il Tribunale di Aosta, pronunciandosi sulla causa civile avviata da piazza Deffeyes nei confronti dell’associazione, mirata a riottenere la disponibilità del bene di cui l’ente è proprietario.
La sentenza del giudice Simona Modolo dichiara estinto il contratto di comodato gratuito in essere tra le parti relativamente all’immobile e chiama anche il circolo a rimborsare all’amministrazione regionale le spese del giudizio, liquidate in oltre 3.500 euro. La Regione aveva intrapreso il contenzioso, chiedendo la restituzione dell’immobile, in considerazione dell’avvenuta scadenza (nel 2004) dell’intesa stipulata originariamente nel 1995 con il CCS ed osservando che ciò l’aveva trasformata in un contratto da considerarsi oggi concluso, visto il recesso comunicato all’associazione nell’agosto 2019.
Il circolo non si era costituito nel giudizio, ma all’udienza di ieri si è presentato il presidente Giorgio Giovinazzo, riferendo dell’individuazione di una nuova sede ove trasferire le attività sociali e spiegando che la stessa necessita di interventi che richiederanno alcuni mesi e lo stesso sarà per il trasloco, vista la quantità di materiale associativo presente nei locali di corso Battaglione. Il giudice, nello stabilire accoglibile la richiesta di restituzione della Regione, ha ritenuto congruo un intervallo di cinque mesi per la liberazione dello stabile.
Si conclude così il primo grado di una causa che, in prospettiva, potrebbe consentire all’amministrazione regionale di perseguire gli obiettivi dichiarati rispetto al palazzo di corso Battaglione Aosta, vale a dire tornare nella piena disponibilità del bene ed intervenire per la sua valorizzazione. Un’azione che richiederà comunque degli interventi: la richiesta di liberazione era motivata, per la Regione, dalla necessità di consentire la messa in sicurezza dello stabile e la progettazione della sistemazione definitiva (da una perizia era emersa una situazione di inagibilità per tutti i locali del palazzo).
“L’obiettivo è ora salvare il Cral Cogne”
“Stiamo valutando altre situazioni alternative, che sembrerebbero compatibili con la nostra missione sociale” racconta il presidente del CCS Cogne, Giorgio Giovinazzo. “C’è una ritrovata sinergia con la Regione, con la quale ci incontreremo nei prossimi giorni per pianificare il rilascio dell’immobile. La delocalizzazione non è più procrastinabile, per noi ora l’obiettivo è salvare il Cral Cogne, sapendo però che le risorse sono molte limitate”.
Il Presidente del CCS Cogne non si vuole per il momento sbilanciare sulle sedi alternative individuate per ospitare le attività dell’associazione. “C’è un’ottima soluzione sul tavolo, ci stiamo ragionando. Il trasloco avrà un costo, così come anche la riqualificazione della nova sede”.