Impero Rollandin, pneumatici ed altre “utilità” per “retribuire” l’ex Presidente
La “costante illecita spendita della qualità e dei poteri ricollegati al ruolo pubblico rivestito da Augusto Rollandin” è stata retribuita da Cuomo, per la Procura, “attraverso la concessione dell’utilità più preziosa per un uomo che per quasi trent’anni ha esercitato un potere capillare sulla vita amministrativa della Valle d’Aosta: la messa a disposizione della propria azienda e del proprio potere economico per garantire al pubblico ufficiale l’acquisizione di voti”.
Nel “disegno” delinato dal pm Luca Ceccanti e dal procuratore Paolo Fortuna il politico e l’imprenditore “hanno ‘contrattato’ uno scambio di reciproci favori nel corso del tempo, mettendo a disposizione le efficacissime armi di cui disponevano: una struttura aziendale in forte espansione e, dall’altro lato, prerogative pubblicistiche legate ad una posizione di potere ben più pregnante rispetto a quello formalmente e fisiologicamente ricollegato alla carica”.
“A dispetto della presa di distanza di Rollandin successiva all’arresto di Cuomo nell’ambito della presente indagine – si legge – il sodalizio tra l’imprenditore e il pubblico amministratore è stato costante nel corso degli ultimi anni, tratteggiandosi in uno scenario ove si sono embricati interessi contrapposti e composti e dove sono stati sistematicamente sacrificati gli interessi pubblici”.
Al riguardo, viene richiamata l’organizzazione “prima delle elezioni (regionali, ndr) del 2013”, all’interno dei locali della ditta di Pollein, di un “vero e proprio comizio elettorale tenuto, informalmente e in segreto da Rollandin al quale hanno partecipato numerosi dipendenti del ‘Caseificio’, proprio su richiesta del datore di lavoro”. La circostanza è confermata da Cuomo al pm: “Rollandin non mi ha mai chiesto espressamente voti anche perché non ne aveva bisogno, perché era scontato che io lo avrei aiutato. Faccio presente che se in questa regione se uno ti si avvicina lo fa perché ha il suo interesse e ovviamente è sempre una questione di tornaconto reciproco”.
Parole che, agli occhi degli inquirenti, configurano “con massima chiarezza la natura di illecita retribuzione di Rollandin per i numerosi favori che ha ricevuto a partire dallo stesso periodo e negli anni a venire. Lo scopo del comizio privato è solo quello di procacciare voti considerando che lo stesso Cuomo valuta inutile la partecipazione dei dipendenti che non risiedevano ad Aosta ai fini dell’ampliamento del bacino elettorale rollandiniano”.
Il mancato pagamento dei pneumatici
La sostituzione “degli pneumatici dell’autovettura personale di Rollandin”, con il “mancato pagamento di questi in virtù dell’intervento personale di Cuomo”, risalente al 2015, è utilità che il pm ritiene “pur scarsamente rilevante sul piano quantitativo”, ma che non può “considerarsi trascurabile, in quanto altamente sintomatica dell’intensità dei legami tra l’imprenditore e il politico”, cementati “da una fitta rete di interessi relativi a questioni della massima importanza, ma anche a vantaggi personali di minor spessore”.
L’intervento è stato sostanzialmente ammesso da Cuomo nel corso dell’interrogatorio di garanzia, davanti al Gip: “Gabriele mi chiamò e mi disse: ‘C’è Augusto che c’ha un problema a una ruota, dove può andare per fare in fretta?’. Gli dissi: ‘Non ti preoccupare, fallo andare dove vado io, ora chiamo il meccanico e gli dico che passa di là e così perlomeno si fa il lavoro’”. Agli atti dell’indagine vi è poi un’intercettazione tra il titolare del Caseificio e il gommista in cui il primo dichiara “che provvederà lui a pagare gli pneumatici” (“allora se gliela sistemi poi sistemo io poi…”).