Incendio a Rovenaud, sei le abitazioni alla fiamme. Si è sfiorata la tragedia

06 Settembre 2019

Una tragedia, un dramma sfiorato ed un pezzo di storia perso per sempre.

L’incendio che ieri mattina è divampato a Rovenaud, a Valsavarenche, all’indomani, lascia le cicatrici di un paese ferito al cuore e di una calamità che poteva avere conseguenze molto più drammatiche.

Sei, in totale, le strutture colpite dalle fiamme: tre abitazioni che hanno subito danni gravissimi tra le quali una grande casa bianca di proprietà di un signora di Rovenaud, abitabile ma non abitata, con all’interno più alloggi, una che ha avuto conseguenze invece meno gravi. Due gli storici “rascard”– adibiti a contenere legna e fieno –, rasi completamente al suolo. Un numero enorme, in un paese così piccolo.

La tragedia è stata sfiorata – anche perché le case, sono tutte vicine tra loro – soprattutto perché è stato l’ex Sindaco di Valsavarenche Pierino Jocollé a lanciare l’allarme, come racconta sua figlia Josette: “Mio papà si è svegliato per caso in piena notte, e non riusciva a dormire. Si è allora alzato per cercare campo con il cellulare e ha sentito rumori. Affacciandosi sulla strada ha visto l’incendio e ha immediatamente allertato i Vigili del fuoco”.

Un intervento tempestivo, oltretutto ancora in atto, dal momento che da uno dei rascard esce ancora del fumo mentre – scrive in un comunicato la Centrale Unica del Soccorso – proseguono le operazioni di smassamento e messa in sicurezza da parte del Corpo Valdostano dei Vigili del fuoco.

Decisiva, per evitare danni enormi, è stata l’azione degli abitanti del paese: “A casa mia – spiega ancora Josette Jocollé, arrivata sul posto direttamente nella mattinata di ieri –, dove sono cresciuta, la gente del posto si è mossa subito con il tubo dell’acqua per tenere umido il tetto. In un villaggio di legno, il rischio è che andasse a fuoco tutto. Anche perché questi fienili non erano isolati, ma in pieno paese, uno attaccato all’altro”.

Dramma sfiorato che non toglie nulla al senso di perdita, soprattutto all’interno di una comunità così piccola dove tutti si conoscono, come racconta ancora Josette: “Piange il cuore nel vedere il villaggio che va in fumo, e vedere pezzi di storia che vanno”.

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