Incendio Aymavilles: “Ci vorranno decenni per rivedere il bosco com’era”
Ci vorranno decenni per rivedere com’era il bosco fra Aymavilles e Villeneuve andato distrutto nell’incendio del 19 luglio scorso. Si avvicina invece la chiusura dell’emergenza. “Se entro due o tre giorni non ripartiranno nuovi focolai potremmo dire che il peggio è superato” ha spiegato a margine della conferenza stampa di Giunta, il capo della Protezione civile Valerio Segor. In Valle d’Aosta, come ha racontato oggi, “non si ricordano incendi così grandi da circa trent’anni”.
L’emergenza dei giorni scorsi ha visto in campo 475 unità di personale fra vigili del fuoco effettivi e volontari, uomini del corpo forestale della Valle d’Aosta, che ha coordinato tutte le attività di spegnimento e di gestione delle operazioni antincendio, uomini della protezione civile e volontari. 85 le ore di intervento da parte dei piloti alla guida dei tre elicotteri.
“Una prima stima dell’area interessata, fatta dai vigili del fuoco e molto sommaria, era stata di 250 ettari – ricorda Segor – dopo un’analisi delle immagini satellitari prima e dopo l’incendio, è stata individuata un’area in planimetria di 71 ettari, che andrà proiettata in tre dimensioni per comprendere l’area effettivamente coinvolta sul terreno”.
Si è ancora al lavoro anche per completare la conta dei danni. La zona più colpita è il villaggio di La Camagne con due case distrutte e una terza che ha subito gravi danni.
“Il Comune di Aymavilles ci ha segnalato anche danni dovuti al fuoco sulla rete fognaria e sull’acquedotto, l’ufficio tecnico sta facendo i primi sopralluoghi” spiega Segor. Riguardo agli elettrodotti, “sia parte Deval sia parte Terna non mi pare abbiano avuto danni se non minimi, in particolare Deval”.