Incendio di Aymavilles, indaga la Procura: esclusa l’ipotesi dolosa
E’ esclusa l’ipotesi dolosa, per il rogo che, la settimana scorsa, ha interessato un’ampia superficie nei comuni di Aymavilles e Villeneuve. Emerge dalla relazione depositata dal Corpo forestale della Valle d’Aosta in Procura, che nega la pluralità di punti di innesco delle fiamme. L’ufficio inquirente ha aperto un fascicolo, affidato al pm Giovanni Roteglia, per incendio boschivo, ipotesi formulata a carico di ignoti.
Il documento cristallizza il momento esatto dell’allarme. Poco prima delle 15 di mercoledì 19 luglio, lungo la regionale 47 per Cogne, il ramo di una pianta caduto sulla strada viene urtato da un’auto di turisti provenienti dal Belgio, all’altezza della località La Poyaz, ad Aymavilles. L’automezzo è bloccato e, visto il traffico intenso per il periodo turistico (a Cogne si trovano circa 5mila turisti in questa stagione, oltre ai residenti), si forma della coda.
Ad intervenire è il Capo cantoniere della strada, che – sentito dai forestali – spiega di aver spostato il ramo e di essersi adoperato per smaltire l’incolonnamento, operazioni che hanno richiesto una mezz’ora. Una volta risolto l’incidente, racconta di aver visto prima fumo, poi avvicinandosi anche delle fiamme, circa 200 metri più a valle della sua posizione, dato testimoniato anche da un automobilista in coda. Scatta l’allarme e le ore successive raccontano la storia dell’incendio che ha chiesto tre elicotteri, Canadair e centinaia di operatori a terra per giungere a controllarlo.
La relazione non esclude che, tra le ipotesi sull’origine delle fiamme, possa esservi quella di un oggetto incandescente, magari un mozzicone di sigaretta, lanciato accidentalmente nella zona. Appare uno scenario complesso, tuttavia, da riscontrare sul piano investigativo. L’estensione raggiunta dal rogo (che ha anche compromesso due case e danneggiato una terza nel villaggio La Camagne di Aymavilles) è tale da aver verosimilmente bruciato anche eventuali residui.