Inchiesta Alibante, sequestrata a Valtournenche ex discoteca
I Carabinieri hanno posto sotto sequestro preventivo l’immobile di Valtournenche da destinare a discoteca, finito nelle carte dell‘inchiesta Alibante, che ruota attorno alla presunta cosca di ‘ndrangheta Bagalà. Come riporta l’agenzia Ansa, il fabbricato di 222 metri quadrati era stato acquistato nel novembre 2011, nell’ambito di una procedura di esecuzione immobiliare del tribunale di Aosta, per 85mila euro.
Secondo le indagini della Dda di Catanzaro l’immobile era stato acquistato dalla Calabria Turismo, società al centro dell’indagine, con “un consistente apporto finanziario da parte del genero di Carmelo Bagalà, il coindagato Andrea Giunti (marito di Maria Rita Bagalà), avvocato in Aosta, e di alcuni suoi soci in affari”, per “loro conto senza che essi figurassero come acquirenti”.
L’inchiesta “Alibante”, iniziata nel 2017, si è chiusa nei giorni scorsi. La Dda di Catanzaro contesta all’avvocata Maria Rita Bagalà (52 anni) e al marito Andrea Gino Giunti (55) l’associazione di tipo mafioso, per aver preso parte alla cosca Bagalà, capeggiata storicamente – secondo gli inquirenti – dal padre della donna, Carmelo Bagalà.
I nomi dei due professionisti, residenti ad Aosta, compaiono tra quelli delle 31 persone cui è stato notificato, negli scorsi giorni, l’avviso di chiusura delle indagini preliminari. I sostituti Chiara Bonfadini e Romano Gallo, e il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla, contestano ad entrambi l’associazione di tipo mafioso.