Inchiesta su finanziamenti al Casinò, nuovi sviluppi: indagati Rollandin e Baccega

06 Febbraio 2018

Si amplia l’inchiesta della Procura di Aosta sui finanziamenti regionali al Casinò di Saint-Vincent. L’ex presidente della Regione, Augusto Rollandin, e l’ex assessore al bilancio, Mauro Baccega, risultano infatti indagati per concorso in truffa aggravata. La notizia è stata confermata ad Aostasera.it dagli inquirenti.

L’ipotesi di reato è la stessa che interessa l’altro amministratore regionale iscritto inizialmente nel registro degli indagati, oggi sospeso per effetto della legge “Severino”, l’allora assessore alle finanze Ego Perron. A ricevere un avviso di garanzia, lo scorso giugno, erano stati anche gli amministratori della casa da gioco Luca Frigerio (dal 2008 al 2015) e Lorenzo Sommo (dal 2015 al 2017), oltre ai membri del collegio sindacale della società “Casinò de la Vallée Spa”: Aurelio Verzì (poi deceduto nell’agosto dell’anno scorso), Laura Filetti, Fabrizio Brunello e Jean-Paul Zanini. A loro carico, oltre alla truffa, la Procura ipotizza anche il falso in bilancio, quantitativo e qualitativo.

L’inclusione di Rollandin e Baccega nel novero degli indagati è il frutto dell’azione degli inquirenti di revisione di tutta la filiera delle posizioni di garanzia, rispetto alla Casa da gioco, di palazzo Regionale, dalla quale sarebbero emersi elementi a loro carico. Entrambi, negli scorsi giorni, avevano ricevuto un invito a presentarsi ieri, lunedì 5 febbraio, al pubblico ministero Eugenia Menichetti, titolare del fascicolo sotto l’egida del procuratore capo Paolo Fortuna, scegliendo tuttavia, come gli altri indagati, di non rendere interrogatorio al momento.

Tale invito si accompagna necessariamente, secondo la legge, all’avviso di garanzia, che informa il destinatario di essere sottoposto ad indagini preliminari. L’inchiesta di carattere penale era nata da accertamenti contabili condotti sulla Casa da gioco per un procedimento di sua competenza (nell’ambito del quale la Procura regionale di piazza Roncas ha inviato inviti a dedurre a 21 consiglieri ed ex consiglieri regionali, rispetto ad un presunto danno erariale da 140 milioni di euro) ed è condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Aosta della Guardia di finanza, comandato dal tenente colonnello Piergiuseppe Cananzi.

Le ipotesi di reato originano – secondo quanto spiegato dalle Fiamme gialle nei giorni della consegna dei primi avvisi – da condotte attraverso le quali erano state conseguite “erogazioni pubbliche da parte degli Amministratori della società e dei componenti il collegio sindacale in carica negli anni oggetto di indagine, i quali avrebbero indotto in errore la Regione e la società finanziaria regionale erogatrice del denaro, avendole coscientemente raggirate grazie alla presentazione di bilanci riportanti perdite di esercizio dissimulate – quindi falsi – e piani industriali di sviluppo conseguentemente irrealizzabili. Il tutto, per conseguire dagli organi competenti le erogazioni di denaro poi effettivamente deliberate”.  L’iscrizione di Perron nel registro degli indagati era avvenuta perché, in qualità di assessore, "essendo a conoscenza dell’inconsistenza dei piani di sviluppo industriali, avrebbe avuto l’obbligo giuridico di impedire lo sperpero di denaro pubblico".

Secondo gli inquirenti, negli anni, pur mancando una prospettiva verosimile per la società di tornare in utile, è stato aumentato il credito di imposte anticipate. Da quanto ricostruito, le reali perdite della Casa da gioco erano state nel 2012 non i 18 milioni dichiarati, ma 25, per passare a 29 (anizché 21) nel 2013, a 26 (e non 19) nel 2014 e a 46,6 (non 18,5) nel 2015. Nel dicembre 2016 emersero le perdite, quando gli amministratori della Casa da gioco affermarono l’impossibilità di continuare a immaginare redditi futuri, in ragione della situazione critica. Le indagini proseguono: il termine per la loro chiusura scadrà, a quanto si è appreso, il prossimo luglio.

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