Incidente aereo, indaga la Procura. Dall’alba altre ricerche
Omicidio colposo plurimo e disastro plurimo. Sono le ipotesi di reato alla base del fascicolo che la Procura di Aosta aprirà, contro ignoti, sull’incidente aereo avvenuto nel pomeriggio di oggi, venerdì 25 gennaio, sul ghiacciaio del Ruitor. La tragedia, al momento, fa registrare cinque vittime e due superstiti, ricoverati in gravi condizioni nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Aosta. Un bilancio tuttavia provvisorio: sui due mezzi scontratisi in volo risultavano viaggiare nove persone in tutto e si contano, pertanto, due dispersi.
La collisione ha coinvolto un elicottero della società “Gmh”, impegnato nel servizio di eliski (la zona è molto apprezzata per la specialità), ed un aereo da turismo decollato da Megève, in Francia. I due velivoli sono caduti sulla montagna in località Lac Neuve, ad oltre 2.600 metri di quota. L’allarme è scattato alle 16.01, quando una guida, dalla vicina La Thuile, ha tentato più volte di contattare, via radio, l’elicottero. Non ricevendo risposta, ha contattato la Centrale unica del soccorso, segnalando la circostanza.
La macchina dei soccorsi si è messa in moto e, al primo sorvolo, l’individuazione delle carcasse ha fatto scattare il regime di “maxi emergenza”, con l’attivazione di più elicotteri (oltre a quello della Protezione civile valdostana, uno dal Piemonte) e di cinque ambulanze del 118, in previsione di un elevato numero di feriti, vista la tipologia dell’incidente. In realtà, una volta a terra le squadre del Soccorso Alpino, le persone trovate ancora in vita erano solo due: uno svizzero e un francese, su ognuno dei due mezzi coinvolti, recuperati e trasportati in ospedale.
Per altri cinque passeggeri, i soccorritori – tra i quali i Vigili del fuoco del Gruppo taglio, elitrasportati per liberare il groviglio di lamiere – non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Le salme sono ora nelle camere mortuarie di Courmayeur, Aosta e La Thuile e delle procedure di identificazione si stanno occupando i militari del Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Entrèves: si tratterebbe prevalentemente di stranieri. Dalle prime informazioni, l’aereo effettuava scuola di volo e vi viaggiavano un istruttore e due allievi, mentre sull’elicottero la società proprietaria ha riferito la presenza di sei passeggeri.
Per i due dispersi, con il calar del buio le operazioni di ricerca sono state sospese e riprenderanno domattina. Per il tavolo di coordinamento dei soccorsi, attivato alla Centrale unica all’aeroporto “Gex”, è verosimile che, in assenza del ritrovamento nei dintorni delle carcasse, si trovino al di sotto delle stesse. “La zona, con l’oscurità, è altamente pericolosa”, ha spiegato il capo della Protezione civile, Pio Porretta. Sul luogo, appena tornerà la luce, verranno condotte anche delle unità cinofile, ma le speranze di trovarli in vita sono esigue.
Intanto, sul fronte della ricostruzione dell’incidente e delle indagini, il pm Carlo Introvigne e il procuratore capo Paolo Fortuna hanno effettuato un sopralluogo e posto sotto sequestro le carcasse dei velivoli e l’area dell’incidente sul ghiacciaio. Seguiranno degli accertamenti con il coinvolgimento dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile.
Il sindaco di La Thuile, Mathieu Ferraris, punta il dito sul fatto che non sarebbe la prima volta in cui aerei francesi oltrepassano il confine senza comunicare la loro presenza alle autorità. “Uno era anche atterrato in emergenza – dice – sulla strada di La Thuile”. Se quello di oggi fosse un velivolo “fantasma” per il controllo del volo nazionale, è uno degli interrogativi che l’inchiesta dovrà sciogliere.