Indagate due ditte piemontesi per gli scarti industriali del tir ribaltato a Quart a maggio

15 Giugno 2010
A maggio un autoarticolato carico di rifiuti industriali era stato trovato abbandonato a Villefranche di Quart, nei pressi della pista da motocross. Dopo un mese di indagini, il corpo forestale è risalito alla provenienza dei rifiuti, assoltutamente non pericolosi per la salute.

Gli scarti industriali, ritrovati nei 34 big bag provengono da due ditte, una del cuneese e l'altra delle provincia di Torino. Le due aziende, che si occupano di produzione di pastiglie per i freni e di materiali elettrici, avevano incaricato due ditte dell'hinterland torinese del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti. Ma al posto di recuperare i rifiuti correttamente, sono stati abbandonati in Valle d'Aosta e nella zona del torinese. Infatti, vicino a Beinasco, il corpo forestale della Valle d'Aosta ha sequestrato circa 700 maxi sacchi di rifiuti industriali. Ora, sul registro degli indagati sono finiti i nomi dei titolari delle due ditte, incaricate del trasporto e del recupero dei rifiuti industriali.

Dagli accertamenti fatti risulta che avrebbero ritirato circa 1.200 maxi-sacchi di materiale da recupare, dai conteggi ne mancano ancora circa 200-300. Secondo gli agenti della forestale, anche i rifiuti abbandonati a novembre dello scorso anno, in località Teppe di Quart, sono riconducibili a quelli sequestrati nel torinese. Indagato, per trasporto non autorizzato di rifiuti per conto terzi, l'autotrasportatore aostano proprietario del mezzo ritrovato ribaltato a Villefranche. Ivano Maietti aveva dichiarato che il suo mezzo era stato rubato nella notte e che non sapeva cosa trasportasse. "Mi sono accorto del furto questa mattina verso le 6.10 – aveva spiegato Maietti – quando sono sceso per andare a lavorare. Sono andato subito a sporgere denuncia."

Il mezzo pesante è stato trovato ribaltato su un fianco con tutto il materiale versato sullo spiazzo nei pressi della Dora. "Il cassone – continua Maietti – era stato caricato di materiale da un mio conoscente che mi aveva chiesto in prestito il mezzo. Non so cosa contenesse di preciso. Forse i ladri hanno pensato ad un carico da riciclare o hanno voluto disfarsi del mezzo per poi rivenderlo".

Ora, la forestale valdostana ha informato dei fatti anche la Procura di Torino oltre al corpo forestale nazionale.

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