Individuato il “ladro del nottolino”, autore dei recenti furti ad Ayas, Cogne e Gressoney
E’ stato inchiodato dalle telecamere di sorveglianza dei locali che aveva derubato, l’autore dei recenti furti avvenuti ad Ayas, Cogne e Gressoney-La-Trinité. Luigi D., 57enne residente a Varese, ha confessato di aver commesso una trentina di colpi in totale, tutti in Valle d’Aosta, tra il 6 e il 18 dicembre scorsi, dopo che i Carabinieri hanno trovato la refurtiva nel suo garage.
L’uomo, ribattezzato dai Carabinieri “il ladro del nottolino” per la sua capacità di scassinare le serrature senza arrecare altri danni, era uscito di prigione a inizio novembre, dopo aver scontato una condanna sempre per furto, nel carcere di Verona. Individuata la Valle d’Aosta come nuova zona per le sue scorribande, dopo il Veneto e la Lombardia, l’uomo si è subito dato da fare: nella notte tra il 5 e il 6 dicembre ha colpito a Champoluc, in quella tra l’8 e il 9 a Cogne mentre tra il 17 e il 18 il suo mirino si è spostato Gressoney-La-Trinité. “Arrivava la sera per effettuare i sopralluoghi – ha spiegato oggi il Capitano della Compagnia di Châtillon e Saint-Vincent, Enzo Molinari – poi quando non c’era più nessuno in giro, in piena notte, entrava nei bar, ristoranti, negozi, uffici e faceva piazza pulita di tutto: soldi, carte di credito, computer portatili, pellicce ma anche oggetti di scarsissimo valore come caramelle e lattine di coca-cola”.
Le forze dell’ordine hanno controllato i passaggi notturni delle automobili nelle zone interessate, incrociandole tra di loro, cercando di collegare i diversi furti. “Subito abbiamo pensato a una banda di Torino – ha continuato Molinari – poi però il fatto che i furti non avvenissero mai nelle abitazioni ci ha insospettito: le analisi dei filmati ci hanno restituito la targa di una Honda Civic, sempre presente nelle notti dei furti. Inoltre, in un fotogramma si riconosce la sua figura mentre entra in uno dei luoghi interessati dai furti”.
Il ladro infatti, dopo aver concluso i suoi raid notturni rientrava sempre a Varese – in un’occasione fermandosi a Pont-Saint-Martin dove ha cercato di ritarare dei contanti da un bancomat, utilizzando una delle carte rubate – per scaricare la merce in garage, dove veniva conservata prima di essere venduta. “Alcuni oggetti erano già stati “prezzati” – ha spiegato ancora Molinari – a conferma del fatto che avesse già in piedi un mercato: per questo motivo l’uomo ha preferito confessare il furto, reato meno grave della ricettazione”.
Un tentativo andato a vuoto, però, perché presso la sua abitazione i Carabinieri hanno rivenuto anche una scultura rubata a Champorcher nel 2010. Per questo motivo il ladro è stato quindi denunciato, oltre che per furto, anche per ricettazione e utilizzo indebito di carta di credito.