Interdittiva antimafia, respinto il ricorso della Tramoter
"Il provvedimento impugnato ha evidenziato che fino a tempi recenti (avviso di conclusioni indagini DDA di Torino del 10.11.2014 per delitti relativi al traffico illecito ed organizzato di rifiuti speciali non pericolosi) la società ricorrente aveva indiscutibilmente legami con una pluralità di soggetti a loro volta significativamente legati alla criminalità organizzata". E’ questo uno dei passaggi della sentenza pubblicata oggi con cui il Tar della Valle d’Aosta ha respinto il ricorso della Tramoter per l’annullamento dell’informazione antimafia interdittiva del 6 ottobre 2015 dalla Questura di Aosta Divisione anticrimine.
I giudici amministrativi ricordano come l’informativa di carattere interdittivo per essere emanata "non è necessario che si disponga di un quadro probatorio analogo a quello richiesto per la condanna penale, essendo sufficiente che si ravvisino fatti, anche in sé e per sé privi dell’assoluta certezza che, nel loro insieme, siano tali da fondare un giudizio di possibilità che l’attività d’impresa possa, anche in maniera indiretta, agevolare le attività criminali o esserne in qualche modo condizionata".
L’interdizione alla Tramoter era nata dalla condivisione informativa – effettuata dal gruppo interforze composto da Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Direzione investigativa antimafia e Ispettorato del lavoro – di elementi emersi durante un’indagine derivata dall’inchiesta "Tempus Venit", imperniata sullo smaltimento irregolare di rifiuti di vari cantieri, tra i quali quello per la realizzazione del parcheggio sotterraneo "Parini".