Lezioni di sci “abusive” a Cervinia, per un 48enne scatta la denuncia

05 Aprile 2023

Per i poliziotti in servizio di vigilanza e soccorso sulle piste di Cervinia, quell’uomo notato con un gruppo di turisti non li stava semplicemente accompagnando. Le sue movenze, ai loro occhi, erano vere e proprie lezioni di sci. Peccato che non indossasse una divisa, né che fosse conosciuto come maestro. Sono iniziati così, nel periodo delle festività, gli accertamenti culminati nella denuncia di un 48enne residente in Valtournenche per esercizio abusivo della professione e per truffa.

Gli agenti si sono appostati a più riprese, per avere conferma della sensazione iniziale, e – con l’ausilio dei colleghi della Polizia scientifica – è stato filmato. Nelle immagini è finita anche la sequenza che, per gli inquirenti, testimonia il passaggio di denaro dagli “allievi” al presunto istruttore. I filmati sono stati poi visionati dall’Ispettore regionale addetto alla vigilanza sui maestri, che ha riconosciuto quelle proposte dall’uomo come, effettivamente, tecniche di insegnamento.

A completamento delle investigazioni, i poliziotti hanno anche ascoltato il gruppo di turisti, provenienti dal medio-oriente, notato sulle piste con l’uomo. Hanno confermato di aver ricevuto lezioni, pagandole 300 euro e indicando anche chi gli avesse segnalato il “maestro”. Una donna, locatrice della loro casa di vacanza, che ha però fornito una versione diversa, sostenendo che gli ospiti fossero “accompagnati”, perché iscritti a un’associazione sportiva dilettantistica di cui sia lei, sia il denunciato, assieme ad un’altra persona, fanno parte.

Per gli agenti, un “escamotage” utile ad avere un argomento da fornire in caso di eventuali controlli, valso all’uomo anche la contestazione di truffa, per le iscrizioni ritenute avvenire all’insaputa dei partecipanti alle lezioni. Secondo gli accertamenti della Polizia, il 48enne – che durante la settimana lavora fuori Valle – risulta provvisto del titolo di maestro in Albania, ma non ha ottenuto l’omologazione nel nostro Paese, perché non ha ancora superato gli esami integrativi previsti (gli standard formativi sono diversi).

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