Loris, guarito dal Coronavirus: “Mi ha colpito la velocità con cui tutto è avvenuto”

17 Aprile 2020

“Io sto bene, sono stato fortunato perché non sono mai stato molto male”. A spiegarlo è Loris Voyat, 29enne di Fénis, che da qualche giorno – l’ordinanza del Sindaco è stata revocata il lunedì di Pasqua – è tra i guariti dall’infezione da Coronavirus.

“Mi ha colpito la velocità con cui tutto è avvenuto. Sabato 7 marzo sono stato ad una cena tra familiari, e dopo qualche giorno abbiamo cominciato ad ammalarci tutti. Io ho avuto la febbre dal martedì seguente e dall’11 sono rimasto a casa da lavoro”.

Febbre che è arrivata repentina ma che dopo un paio di giorni era già passata.

“Una volta che i tamponi fatti ai nostri parenti sono risultati positivi sono stati fatti anche a me e a mia moglie, che fortunatamente è risultata negativa. Dopo la febbre iniziale non ho avuto grossi problemi, sentivo solo molta stanchezza e avevo sempre freddo. È stato tutto abbastanza improvviso”.

Per fortuna la salute di Loris è stata sempre buona, e la sua preoccupazione si è concentrata più sugli altri: “Non è stato proprio un ‘fulmine a ciel sereno’ scoprire di essere positivi al virus. È stato difficile all’inizio quando scoprivamo uno dopo l’altro di aver la febbre. O quando veniva mia madre a prendere il nostro cane e non la facevo entrare per preoccupazione, perché ha il nonno a casa che in fascia di età a rischio. La vera preoccupazione è che in quei giorni avevamo appena scoperto che mia moglie è incinta”.

Preoccupazione non di poco conto, con la sanità concentrata – ovviamente – ad arginare il virus: “Durante la degenza mi hanno chiamato due volte per conoscere le mie condizioni, ma ho sempre detto anche a loro che stavo bene. Quando abbiamo avuto bisogno per un esame che doveva fare mia moglie ci siamo trovati in difficoltà. Capisco bene che l’emergenza abbia assorbito tutto il Sistema sanitario, ma noi non riuscivamo in nessun modo a farle fare questo esame, con la mia telefonata che veniva passata da una parte all’altra”.

“Diciamo che ho visto solo un poi di mancanza di organizzazione per gli esami, un po’ di ‘scaricabarile’, perché nessuno ci diceva come fare questa visita. Ringrazio però il Sindaco di Fénis perché ci ha dato una mano e grazie ai Carabinieri mia moglie è stata portata al Poliambulatorio di Châtillon”.

Exit mobile version