Lottizzazione abusiva, processo in marzo per il camping di La Salle

30 Gennaio 2020

Comparirà dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Aosta il prossimo 24 marzo il 64enne Roberto Sacchi, nato a Reggio Emilia, legale rappresentante della società “San Cassiano srl”, esercente il “Camping Green Park” a La Salle, posta sotto sequestro lunedì scorso dalla Guardia di finanza e dal Corpo forestale. L’uomo, a seguito della citazione diretta a giudizio da parte della Procura, è chiamato a rispondere di lottizzazione abusiva e della violazione delle norme sulle aree tutelate, per aver trasformato in insediamento stabile (con vere e proprie “seconde case”) un’area originariamente destinata a campeggio, quindi alla ricettività turistica a rotazione.

Le imputazioni

Secondo l’accusa, l’imputato, “in assenza di qualsivoglia titolo abilitativo, lottizzava abusivamente il terreno” in strada dei Romani su cui sorge l’attività, dalla superficie complessiva di circa 25mila metri quadrati, realizzando “in violazione della normativa statale e regionale e degli strumenti urbanistici, nonché su bene sottoposto a vincolo ambientali” una serie di opere, “rese materialmente e funzionalmente stabili”, alle quali “conseguiva la trasformazione urbanistico-edilizia” dell’area.

Il capo di imputazione, nel dettaglio, indica 3 muri di contenimento terra, 290 “piazzole atte all’allestimento delle casette prefabbricate ed alla sosta dei caravan”, 125 “casette prefabbricate rimovibili solamente tramite smontaggio delle stesse e non con mezzi normali”, tutte “allacciate ad impianto idrico, fognario ed elettrico” (alcune “dotate di antenna parabolica”), 106 roulottes “rese intrasportabili con mezzi normali” (a loro volta collegate alle reti e dotate di pre-ingresso), nonché 8 case (quattro da 24 metri quadrati e altrettante da 34).

Lo “schema negoziale”

Dalle attività investigative coordinate dal pm Eugenia Menichetti e svolte dal Gruppo Aosta della Guardia di finanza e dall’aliquota del Corpo forestale valdostano della Sezione di Polizia giudiziaria presso la Procura è emerso come Sacchi utilizzasse “schemi negoziali collegati tra loro”, allo scopo di conferire “la proprietà di seconde case”, costituite da “casette in legno (definite mobili, ma in realtà inamovibili)”, provvedendo “a tutti gli allestimenti e allacciamenti necessari per consentire una fruizione permanente” delle casette e “delle roulottes”.

In particolare, nella tesi accusatoria, l’imputato “dapprima proponeva l’acquisto di case mobili da utilizzare come seconda casa a prezzi molto vantaggiosi in relazione alle condizioni di mercato (a partire da 35mila euro)”. Quindi, “fungeva da intermediario tra l’acquirente ed una terza società” che “forniva la casetta prefabbricata e provvedeva all’installazione presso il camping ‘Green Park’”. Nel mentre, concludeva con il compratore “un contratto di concessione del diritto di superficie della piazzola di durata annuale, rinnovabile”, garantendo così all’acquirente “un utilizzo a tempo indeterminato della casetta e dei servizi del campeggio”.

In questo modo, agli occhi della Procura, Sacchi ha impresso all’area “una destinazione diversa da quella originale ed assimilabile ad un insediamento stabile residenziale e non più turistico-ricettivo”, anche perché, “in aggiunta, ha consentito l’installazione di pre-ingressi fissi, siepi, recinzioni ed altri allestimenti idonei a trasformare le roulottes in vere e proprie dimore, per nulla temporanee, da utilizzare come seconda casa”.

Pubblicità anche durante le indagini

Lo “schema negoziale” adottato, alla luce del rinnovo automatico annuale del diritto di superficie sulle piazzole cedute, per gli inquirenti comporta un “vulnus all’assetto del territorio, atteso che in tal modo si consolida la destinazione delle dimore ad un uso durevole nel tempo e non momentaneo, come dovrebbe essere”, e considerato l’“aumento del carico urbanistico non previsto dagli strumenti di attuazione della pianificazione territoriale”.

Gli inquirenti hanno inoltre annotato come “la pubblicizzazione della vendita di nuove casette prefabbricate” sia continuata “ad opera dell’indagato” (sul sito internet del “camping Green Park”) “sino al giorno della conoscenza dell’esistenza del procedimento in corso”, circostanza che li conduce a ritenere che l’opera “non avesse ancora raggiunto la sua massima estensione, vantando ancora significativi ambiti di potenziale espansione”.

La Guardia di finanza davanti al camping di La Salle
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