Barboncini sequestrati, chiusa l’indagine sull’allevamento abusivo

07 Ottobre 2023

Chiusa l’indagine sui barboncini toy sequestrati nel novembre 2023 in un alloggio di Aosta, la Procura contesta a Liliana Padurariu, residente nel capoluogo regionale, di aver detenuto i cani in condizioni non idonee alla loro natura. Secondo l’accusa, la donna aveva avviato una sorta di allevamento casalingo, sprovvisto di autorizzazioni (e quindi non sottoposto ai controlli sanitari del caso), finalizzato alla vendita degli animali.

Gli accertamenti condotti dalla Guardia di finanza, che ha indagato assieme all’aliquota della Polizia locale della Sezione di Polizia giudiziaria presso la Procura, sotto il coordinamento del pm Giovanni Roteglia, hanno restituito che l’indagata cedesse i cani ad un prezzo medio di 1.800 euro l’uno. E’ quindi stato ricostruito, dagli inquirenti, un provento complessivo di circa 13mila euro, con i clienti che pagavano sia in contanti, sia con bonifico.

Per questo, alla donna viene anche addebitata la violazione delle norme sul Reddito di cittadinanza, di cui era percettrice: non risulta infatti aver comunicato, relativamente al periodo 2021/2, quelle entrate, ancorché di natura sommersa. Procedere alla segnalazione avrebbe fatto sì che la donna non ricevesse la misura di sostegno.

Lo scorso 23 novembre, nell’eseguire il decreto penale di sequestro emesso dalla Procura, militari e agenti (assieme ai veterinari dell’Usl) avevano trovato nell’alloggio di Padurariu, poco più di 40 metri quadrati al quartiere Cogne, ventuno barboncini toy, 10 adulti e 11 cuccioli (sono esemplari che, al massimo dello sviluppo non vanno oltre i 4 kg di peso). Erano tenuti tra i loro escrementi e non venivano, a quanto è emerso, portati fuori.

Maltrattamenti, sequestrati ventuno barboncini toy

23 Novembre 2023 – ore 18.35

Un barboncino (foto di archivio).

Ventun barboncini toy (razza di esemplari che non superano i quattro chilogrammi) sono stati posti sotto sequestro dalla Guardia di finanza e dalla Polizia locale, in collaborazione con i veterinari dell’Usl. I cani appartengono ad una donna aostana, di origini romene, ora denunciata per maltrattamenti. Ad emettere il decreto penale che ha fatto scattare l’operazione, la Procura di Aosta.

Per gli inquirenti, i barboncini sarebbero stati allevati, per poi essere destinati alla vendita, in un alloggio di dimensioni incompatibili con il loro numero (all’incirca 40 metri quadrati) e, oltretutto, in condizioni igieniche non adeguate. Secondo i primi riscontri, erano sporchi, tra le loro feci e con unghie non curate. Dopo il sequestro, sono stati condotti al canile regionale, che li ha in cura.

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