Manovre sul ghiacciaio del Lys per gli istruttori regionali del Soccorso alpino
Hanno raggiunto, nella carriera che una guida può compiere nell’ambito del Soccorso Alpino Valdostano, il “grado” di istruttori regionali. Parliamo di coloro che si occupano di seguire la selezione degli aspiranti soccorritori e che sovraintendono al loro addestramento una volta abilitati. Un livello di qualificazione tale da presupporre un addestramento periodico specializzato. Ed è proprio per una di queste sessioni che ieri, domenica 6 giugno, dodici formatori dei tecnici del soccorso si sono dati appuntamento sul ghiacciaio del Lys.
Le tecniche simulate hanno riguardato l’estrazione da crepaccio, anche con l’utilizzo di un argano. Una giornata dedicata al mantenimento degli standard addestrativi, a beneficio della preparazione destinata ad essere impartita alle guide che, assieme a pilota, specialista del verricello e medico rianimatore, compongono gli equipaggi dell’elisoccorso, in azione quotidianamente in aiuto di chi pratica la montagna, o per interventi sanitari. Tra i 12 istruttori regionali che hanno preso parte alle attività, 3 sono in possesso anche della qualifica di istruttore nazionale, vale a dire di componenti del sistema formativo dei tecnici del soccorso di tutta Italia.
Un’occasione che ha visto, tra l’altro, l’ulteriore consolidamento della consapevole sinergia tra l’Unione Valdostana Guide di Alta Montagna e il Soccorso Alpino Valdostano, in un assetto in cui la prima costituisce il bacino naturale di risorse del secondo (l’accesso al Sav presuppone il completamento della formazione da professionista della montagna). “La Valle d’Aosta, dove si può affermare sia nato l’elisoccorso negli anni ’70, – si legge sul profilo Facebook dell’Uvgam, a commento dell’attività di ieri – è l’esempio assoluto a livello internazionale di soccorso alpino”.