Morte operaio comunale, ex Sindaco assolto in appello

04 Aprile 2019

Assoluzione “per non avere commesso il fatto” dall’accusa di omicidio colposo per Sara Bordet, sindaco di Saint-Vincent all’epoca dei fatti, e per il perito industriale Andrea Campini, allora responsabile del servizio prevenzione e protezione della medesima amministrazione. È quanto ha deciso, negli scorsi giorni, la Corte d’Appello di Torino, al termine del processo sulla morte di un operaio comunale, ribaltando completamente la sentenza di primo grado, emessa il 21 giugno 2012.

La vicenda risale al 15 luglio 2009, giorno in cui Paolo Duc era stato trovato senza vita nella guardiola dell’area di stoccaggio rifiuti in zona “Ex Fera”, soffocato dai fumi di una stufetta rimasta fatalmente accesa. Bordet e Campini, imputati in ragione dei loro incarichi in seno all’ente locale, erano stati condannati dal Tribunale di Aosta rispettivamente a 8 mesi e a 6 mesi e 20 giorni di reclusione.

Un verdetto impugnato dai loro legali (gli avvocati Corrado Bellora per l’ex Sindaco e Massimiliano Sciulli per il perito), innescando così il procedimento di secondo grado a Torino chiusosi con la sentenza, del 20 marzo scorso, che assolve entrambi gli accusati. Un esito per il quale Bellora esprime “grande soddisfazione”.

“Sono sempre stato fermamente convinto dell’innocenza della mia cliente – sottolinea l’avvocato – e, finalmente, a più di dieci anni dal fatto, questa assoluzione conferma la nostra tesi”. Particolarmente importante, per il legale, è la formula scelta dalla Corte d’Appello: l’assoluzione “per non avere commesso il fatto” è “ampiamente liberatoria” e dimostra “che Sara Bordet non aveva alcuna responsabilità in quella tragedia e le rende finalmente giustizia”.

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