Movida aostana, una barista denuncia: “Da un condominio pietre sul dehors”
Sabato scorso, il 27, primo giorno dell’ultimo week-end di luglio, su Aosta ha piovuto. A leggere il cartello spuntato stamattina su un portone di via Losanna, tuttavia, sembra che, nel cuore del capoluogo, dal cielo non sia arrivata solo acqua. “Si comunica ai gentili condomini che verrà fatta denuncia contro ignoti” vi si legge. Il motivo è “quanto successo” quel giorno e il messaggio prosegue dicendo del “lancio dalle finestre di arance, mele, pietre e secchi di acqua”.
Una ricerca in zona fa emergere, nel giro di poco, l’intera storia. “Quella sera avevamo il dj” racconta Maria Teresa Addario, titolare del Caffè Gatto Nero, il cui dehors è nella via pedonale sotto le finestre e i balconi dell’immobile. “Attorno alle 23”, riferisce la commerciante, è iniziata la pioggia di sassi, frutta e liquidi. “Nessuno si è fatto male, – aggiunge Addario – ma alcuni clienti si sono bagnati. Nell’acqua, hanno spiegato le persone che si sono rifugiate all’interno del bar, c’era qualcosa: era appiccicosa”.
In tutto, ai tavoli c’erano in quel momento una trentina di avventori. Tra oggi e domani “andrò in Questura per sporgere denuncia. Porterò le pietre, che ho tenuto” dopo averle raccolte da terra. Un gesto estremo di insofferenza dei residenti nel centro storico alla “movida” del sabato sera? Il tema non è nuovo, anche se ad oggi non si erano registrati episodi del genere. “È veramente preoccupante”, commenta il sindaco Fulvio Centoz, che ancora nelle scorse settimane aveva affrontato le lamentele di chi vive in centro.
“Capisco l’esasperazione quando non si riesce a dormire a lungo, – continua il primo cittadino – ma la giustizia ‘fai da te’ è sempre sbagliata”. Peraltro, proprio nella prima decina di luglio, a seguito di un impegno assunto in Consiglio comunale, si era tenuta in Municipio una riunione sul frastuono notturno con i rappresentanti di commercianti, albergatori e tre cittadini delle vie Losanna/Aubert, ma nessuno “aveva messo in discussione la mezzanotte” come ora fino alla quale le animazioni possono protrarsi.
Anzi, la discussione, racconta il Sindaco, “era stata civile ed ognuno aveva manifestato la sua esigenza”. “Ci eravamo lasciati – conclude Centoz – trovando condivisione su due aspetti: quello di attuare una maggior programmazione delle iniziative, per definire un calendario, in modo da non concentrare i suoni nelle stesse zone, e la richiesta alla Regione di poter assumere agenti di Polizia locale a tempo determinato, da impiegare nel periodo estivo dopo le 24, per tutelare la quiete pubblica”. Impegni di prospettiva non immediata, ma qualcuno sembra aver deciso di non voler aspettare.