Operazione White Eagle: la sentenza agli inizi di giugno
Si saprà solo il 3 giugno la sentenza per l'operazione White Eagle, che, lo scorso anno, ha condotto in carcere 23 persone accusate di traffico di droga, favoreggiamento e furti. L'udienza preliminare si è svolta ieri, ed è finita in tarda serata. Otto gli imputati che hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato, quattro con quello ordinario e nove le richieste di pattegliamento.
Per gli imputati che sono stati giudicati con rito abbreviato, il pm Pasquale Longarini ha già fatto le sue richieste: Shkelzen Lekndreaj, di 34 anni, di Aosta, 8 anni e 80 mila euro di multa; Petrit Lekndreaj, (34), di Aosta, 4 anni e 8 mesi e 40 mila euro; Florian Molla, (30), di Opera, 2 anni e 6 mesi e 8 mila euro; Gering Kasa, (26), di Aosta, 4 anni e 8 mesi e 20 mila euro; Sokol Gjoli, (33), di Gignod, 8 anni e 80 mila euro; Marjan Zogu, (33), di Firenze, 2 anni e 6 mila euro; Shan Gjergjndreaj, (28), di Roma, 2 anni e 6 mesi e 6 mila euro e Salvatore di Stefano, (41), di Milano, 2 anni e 6 mila euro.
Hanno chiesto di poter patteggiare, invece, Flamur Lekndreaj, (28), di Aosta; Frederik Lekndreaj, (22), di Quart; Kujtim Lekndreaj, (21), di Aosta; Artur Kocecu, (28), di Torino; Aleksander Dukati, (30), di Gignod; Altin Brahja, (28), di Rimini; Matteo Salvatore, (26), di Morgex e Marek Szczepan Racon, (27), di Aosta.
Richiesta di rinvio a giudizio, con rito ordinario, per: Marian Turkaj, (32), di Varese; Besim Malaj, (37), di Varese; Bardh Prendi, (30), di Quart e Giovanna Giovinazzo, (42) di Aosta.
Si deciderà, invece, il 3 giugno per Robin Tafa (27), di Bolzano, infatti, il suo avvocato non era presente. Posizione stralciata per Ilir Lekndreaj, (30), di Roma, in quanto si è reso irreperibile.
Le indagini della Guardia di Finanza di Aosta avevano consentito di sgominare un'organizzazione internazionale, con base operativa in Valle d'Aosta e gestita dall'Albania, da dove venivano ordinati partite di cocaina all'ingrosso, contattati acquirenti e venditori, stabiliti i prezzi e le modalità di consegna.
In Italia il principale referente era Sokol Gjoli. Sotto di lui l'organizzazione aveva vari livelli, fino ad arrivare ai corrieri e agli spacciatori al dettaglio. Durante le indagini, i finanzieri sono riusciti a sequestrate 374 grammi di cocaina nascosta in muretto a secco in un sentiero che porta sulle colline di Quart.
La droga veniva venduta anche consumatori locali, ma principalmente veniva immessa sui mercati di altre regioni. In totale l'operazione ha permesso di sequestrare oltre due chili di droga e sette auto utilizzate dai corrieri.