Per i Carabinieri di Aosta meno delitti nel 2016. Al via una collaborazione con le parrocchie
Apertosi ieri con la Compagnia di Châtillon/Saint-Vincent, il tempo dei bilanci sull’attività 2016 dei Carabinieri in Valle d’Aosta si è completato stamattina con quella di Aosta, in cui rientrano le otto stazioni e il Nucleo Operativo e Radiomobile competenti per i trentasei comuni da Saint-Christophe a Courmayeur. A fornire i dati alla stampa, il comandante, capitano Danilo D’Angelo, che ha esordito parlando di una “situazione doppiamente confortante, perché sono diminuiti i reati ed è aumentata la repressione di quelli denunciati”.
Anche in questa parte del territorio regionale, i delitti denunciati sono scesi dai 1533 del 2015 ai 1455 dello scorso anno. Per 318 di questi ultimi, gli uomini dell’Arma sono arrivati ad individuare delle responsabilità, denunciando a piede libero 305 persone e arrestandone 41. La diminuzione più significativa riguarda, con un trend in linea con quello verificato in media e bassa valle (del 30%), i furti in abitazione: per i 196 denunciati nel 2015, ce ne sono stati 157 nei dodici mesi scorsi, di cui 35 con autori scoperti. In quest’ambito, sono stati tratti in arresto 7 individui e 2 denunciati.
Al riguardo, il capitano D’Angelo non teme di suonare ripetitivo nell’insistere su un concetto: “il controllo del territorio va fatto in maniera sinergica con la cittadinanza. Al minimo sospetto, una chiamata al 112 fa scattare le azioni di verifica, permettendo di dare risposte concrete in termini repressivi. Sappiamo che, per i crimini predatori, raramente si tratta di criminali stanziali ed essere tempestivi nel comunicare con noi può consentire, magari, di recuperare della refurtiva”.
Attenzione però, segnalazioni sì, ma “sicurezza fai da te” no. Il capitano non vede, infatti, di buon occhio le “ronde”, o forme affini di vigilanza spontanea. “Sono più che deleterie, – afferma, scandendo le parole con attenzione – perché danno quel senso di giustizialismo che può finire con l’essere compromettente. La vera medicina è la solidarietà civica, fatta di una comunità che fa rete e collabora con le forze dell’ordine. Dopodiché serve anche un’attività personale di privacy: viviamo su Internet, ormai, ma dare grandi quantità di informazioni ogni giorno può essere pericoloso”.
Relativamente agli stupefacenti, i Carabinieri della Compagnia di Aosta nel 2016 hanno arrestato una persona e ne hanno denunciate due. Inoltre, trenta assuntori sono stati segnalati all’autorità prefettizia. Le droghe maggiormente riscontrate nelle attività investigative contro consumo e spaccio sono state marijuana ed hashish.
Quanto alla prevenzione, i reparti sul territorio sono stati impegnati in 5.971 servizi di pattuglia e perlustrazione, durante i quali sono stati controllati 27.782 soggetti e 19.362 veicoli. “I numeri elevati di queste operazioni – sottolinea il capitano D’Angelo – vogliono rappresentare un significativo deterrente, tanto che in molte di queste occasioni vengono proposte misure di prevenzione personali, com’è accaduto ancora ieri per due persone che arrecavano disturbo a Courmayeur, nei confronti delle quali è scattato il ‘foglio di via’”.
In conclusione, l’auspicio del comandante della Compagnia è che per l’anno appena iniziato “salgano ancora di più le cifre degli autori di reati scoperti e scendano ulteriormente quelle della commissione dei delitti”. Per arrivarci, i Carabinieri investiranno – oltre che sui servizi operativi – sulla divulgazione, senza negligere forme meno classiche, che si affiancheranno alle serate con la popolazione, come quella tenutasi ieri a Pré-Saint-Didier, cui ha assistito una trentina di persone.
“Poco prima di Natale – annuncia il capitano – abbiamo avuto un contatto con il Vescovo Lovignana, che sta sensibilizzando i parroci, affinché nel 2017 i Carabinieri possano essere protagonisti di interventi di sensibilizzazione, dopo la messa della domenica. Non solo, dialogheremo con i comuni, rispetto ai pranzi degli anziani, e con le pro-loco, per tutte le occasioni che raggruppano la popolazione. La risposta corale alla delinquenza, in un contesto come quello valdostano si può dare, il territorio lo consente. E’ il nostro impegno”.