Prenotazione obbligatoria e numero chiuso: rivoluzione in vista sul versante francese del Bianco

04 Settembre 2018

Le trombe della vittoria le suona, attorno alle 21.30 di ieri, lunedì 3 settembre, Jean-Marc Peillex, sindaco del comune francese di Saint-Gervais-les-Bains, da sempre in prima linea contro il sovraffollamento di alpinisti sul “tetto d’Europa” e non nuovo a prese di posizione radicali in materia. “Sono fiero di annunciare”, affida ai suoi profili social, “che nel 2019 il Monte Bianco non sarà più violato”.

Il motivo della soddisfazione è “una decisione consensuale” presa “nell’ambito di una riunione organizzata dal prefetto Lambert”, tenutasi alla prefettura di Annecy ed alla quale hanno partecipato tutti gli attori del “sistema montagna”, vale a dire –tra gli altri- il Péloton de Gendarmerie de Haute Montagne di Chamonix, la Fédération française des clubs alpins et de montagne e le guide.

La soluzione concordata nelle oltre tre ore dell’incontro passa attraverso due elementi: per salire lungo la “voie royale” alla vetta, quella principale sul versante francese, dalla prossima stagione sarà obbligatoria la prenotazione in rifugio e verrà, inoltre, fissata una quota massima di scalatori al giorno. Peillex spiega che “tale tetto sarà determinato sulla base dei posti nei tre rifugi situati lungo l’itinerario”. Significa, al massimo, 214 alpinisti verso i 4810 metri della cima ogni ventiquattr’ore.

Per il Sindaco di Saint-Gervais dovrebbe così essere messa la parola “fine” al problema dell’affollamento in quota, tanto da parlare di “giornata storica per questa montagna”. La “rivoluzione” annunciata passerà per la consegna, esclusivamente a chi sarà prenotato in rifugio, di un documento che sarà una “forma di autorizzazione”. Prevista anche la creazione di una “Brigade blanche”, composta da agenti giurati, abilitati ad emettere contravvenzioni in quota.

Per parte sua, il prefetto Pierre Lambert, ha confermato ai media transalpini i contenuti della riunione che tanto hanno acceso l’entusiasmo del Sindaco Peillex, affermando che “sarà importante poter controllare l’esistenza delle prenotazioni, così come l’identità di chi si reca in rifugio”. Tuttavia, i provvedimenti discussi, aggiunge, devono ancora essere oggetto di “una seria analisi tecnica e giuridica”. Insomma, per i dettagli della “rivoluzione” sul Bianco bisognerà aspettare, ma stavolta sembra che la volontà comune sia oltre le intenzioni.

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