Resta agli arresti domiciliari il casellante “infedele” del Traforo del Gran San Bernardo
Per ora, resta ai “domiciliari” Edy Letey, il casellante del traforo del Gran San Bernardo arrestato dalla Polizia lunedì scorso, 4 luglio, con l’accusa di peculato, scaturita dall’ipotesi di aver intascato parte dei pedaggi che era chiamato a riscuotere dagli automobilisti di passaggio al tunnel.
Comparso stamani dinanzi al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Aosta, Davide Paladino, per l’interrogatorio di garanzia, il 49enne di Etroubles ha risposto alle domande del magistrato. Il legale che lo assiste, l’avvocato Corrado Bellora, oggi non ha depositato istanze di revoca della misura cautelare disposta dal Gip stesso con ordinanza, richiesta dal pubblico ministero Luca Ceccanti, titolare del fascicolo.
Secondo le indagini condotte dalla Squadra mobile della Questura di Aosta, diretta dal commissario capo Eleonora Cognigni, Letey, in qualità di incaricato di pubblico servizio, dall’aprile del 2012 allo stesso mese del 2017 si sarebbe appropriato di somme di denaro a lui versate quale pedaggio, per un importo superiore a 24mila euro.
Da quanto ricostruito dalla Polizia, l’esattore acquistava degli abbonamenti di corse, simulandone la vendita ad automobilisti. Dopodiché, quando una vettura arrivava al casello (in particolare quelle di provenienza estera), procedeva all’esazione dell’importo ordinario, “strisciando” invece l’abbonamento e facendo figurare quel passaggio come effettuato da un abbonato. In quel modo, per gli inquirenti, riusciva a sottrarre la differenza tra i due importi.
L’inchiesta è partita da una segnalazione della Sitrasb, la società di gestione del tunnel (partecipata dalla Regione e dalla Società Autostrade Valdostane), che ha riscontrato anomalie a livello contabile. La stima degli inquirenti è che, nell’arco di tempo interessato dalle indagini, Letey abbia acquistato oltre sessanta abbonamenti, pari a circa 1200 passaggi nel tunnel.