Rifornimenti “allegri” a carico dell’azienda: medico Usl denunciato dai Carabinieri
Diversi pagamenti di carburante, anche ravvicinati, con la carta di credito aziendale. La circostanza non è sfuggita e ha fatto partire una segnalazione. Per i Carabinieri della stazione di Verrès, dopo gli accertamenti, la spiegazione non è complessa: quei rifornimenti non riguardavano solo l’auto dell’Usl della Valle d’Aosta, con cui un medico 65enne si spostava per lavoro, ma anche la vettura personale.
Il professionista, in servizio nel comune della bassa valle per la continuità assistenziale (ex “guardia medica”) dell’azienda sanitaria, è stato quindi denunciato per indebito utilizzo di carte di credito, ipotesi di reato che prevede da uno a cinque anni di carcere. L’uomo, nato a Roma, non è nuovo alle cronache. Nel 2012, Claudio Grande – questo il suo nome – era infatti stato condannato in primo grado nel Lazio, a seguito di un processo legato al rilascio di ricette false.
A quanto emerso da quell’inchiesta, il dottore emetteva, intestandole a pazienti inesistenti (anche deceduti), prescrizioni per farmaci interamente a carico dello Stato. Le certificazioni arrivavano quindi nelle mani di due farmacisti finiti a giudizio assieme a lui, che riuscivano così ad incassare i rimborsi sui medicinali. A cavallo tra il 2004 e il 2005, per i pm della capitale, il medico avrebbe rilasciato oltre 7mila ricette “superflue”, per un danno allo Stato stimato in oltre 970mila euro.
Per effetto della sentenza di primo grado, Grande era stato anche inibito temporaneamente dall’esercizio della professione medica. All’inizio del 2017, con il trasferimento in Valle d’Aosta, l’incarico nel distretto 4 (quello di Donnas) dell’Unità Sanitaria Locale. Ora, dopo la denuncia, si apre per lui un nuovo capitolo con l’autorità giudiziaria, come in un film nel quale i titoli di coda sembrano proprio non voler arrivare.