Scambio di favori con amici e gare d’appalto pilotate: ecco le contestazioni ad Accornero e Cuomo

08 Novembre 2017

Sono in particolare due gli episodi che, secondo gli inquirenti, meglio delineano il quadro “gravemente indiziario” che ha portato questa mattina agli arresti domiciliari l’ex titolare del Caseificio valdostano, Gerardo Cuomo, 54 anni e l’ex consigliere delegato del Forte di Bard e dirigente Finaosta, Gabriele Accornero, 48 anni per turbativa d’asta e corruzione.

Da una parte la fornitura per il Trail 4K del 2016, dall'altra il trasferimento della Deval fra il 2013 e il 2016, dai locali di Pollein in cui in seguito si insediò il Caseificio valdostano.

Nel primo caso l’ipotesi di reato è di turbativa d’asta. La contestazione fatta dagli inquirenti ad Accornero è di aver “pilotato la gara” a favore di Gerardo Cuomo. “Volontà poi portata a compimento – spiega il Procuratore Luca Ceccanti in una conferenza stampa –  prima attraverso un accordo informale e successivamente con un bando di gara in tempi strettissimi, per impedire la partecipazione di altri soggetti”. La fornitura ammontava a 70mila euro circa.

Sul trasferimento invece di Deval dai locali di Autoporto Spa la contestazione è di corruzione. “Accornero avrebbe ripetutamente operato, prima per determinare lo spostamento della Deval e successivamente, insieme ad altri, per garantire un risparmio significativo nel contratto d’affitto fra Autoporto Spa e Caseificio Valdostano. Questo attraverso anche una consulente di fuori valle, che noi riteniamo compiacente, estremamente legato a Cuomo” prosegue il Pm.

Favori agli amici in cambio di lavori di ristrutturazione in casa
Altri favori, grandi e piccoli, sarebbero stati ricevuti da Accornero. “In particolare sarebbe stato retribuito con lavori di ristrutturazione fatti per la sua abitazione di Porossan, eseguiti da artigiani e pagati da Gerardo Cuomo”. In un caso per coprire il “pagamento di natura corruttiva” Accornero e Cuomo avrebbero fatto ricorso ricorso ad un escamotage ovvero “all’emissione di una fattura fasulla da parte del Caseificio valdostano” dove i lavori eseguiti nell’abitazione di Accornero figuravano come invece realizzati nei locali dell’azienda di Cuomo.

Nel mirino degli inquirenti sono poi finiti anche alcuni "significativi" lavori commissionati dal Forte di Bard come il rifacimento del sistema idraulico dell’Opera Ferdinando o ancora i lavori di rifacimento della scala di accesso al museo delle Alpi, rispettivamente dell'importo di 80mila e 40mila euro.

“Accornero ha sostanzialmente affidato i lavori ad amici anche attraverso la presentazione di preventivi fasulli presentati dagli stessi imprenditori a cui poi sono poi stati affidati i lavori, ricevendo altre utilità che riguardano sempre lavori presso la sua abitazione di Porossan”.

L’indagine, condotta dai Carabinieri del nucleo operativo di Aosta, è partita da intercettazioni nell’ambito di un altro procedimento, diverso da quello che nel gennaio scorso aveva portato agli arresti domiciliari, nel frattempo revocati, l'ex pm facente funzioni Pasquale Longarini e Gerardo Cuomo. 

“Riteniamo che si sia trattata di una ripetuta strumentalizzazione del proprio ufficio da parte di Gabriele Accornero e di un ripetuto mercimonio delle proprie prerogative a vantaggio di una serie di soggetti amici, in primo luogo di Gerardo Cuomo” sottolineano gli inquirenti.

"La corruzione contestata a Cuomo è di oltre duemila euro, poi ci sono lavori di altro importo eseguiti da altri artigiani per diverse migliaia di euro" a casa di Gabriele Accornero. "In un caso 50 mila euro perché c'è stata attività sia di progettazione sia di esecuzione dei lavori".

La procura aveva chiesto la custodia cautelare in carcere per Accornero e Cuomo mentre il gip Davide Paladino ha concesso gli arresti domiciliari per il pericolo di reiterazione del reato e inquinamento probatorio. Quest'ultimo sarebbe spiegato, ha detto il Pm, da alcune fatture riguardanti i lavori presso la casa da Accornero che sarebbero state falsificate, successivamente agli arresti di Cuomo del gennaio scorso.

La vicenda Rini
Nelle indagini, ancora in corso, rientra anche la vicenda che vede come protagonisti l’Assessore regionale Emily Rini e l’ex marito. “L’Assessore non è indagata – ribadisce il Pm Luca Ceccanti –  è stata sentita tempo fa in Procura ma è una vicenda i cui contorni devono essere ancora delineati, sicuramente l’intervento di Cuomo e l’offerta fatta all’ex marito sono circostanze meritevoli di successivo approfondimento”.

Gli altri indagati
Nell'inchiesta risultano inoltre indagati sono anche l’ex Presidente della Regione Augusto Rollandin, per concorso in corruzione, in particolare sull'episodio del trasferimento della Deval e il 44enne consulente del lavoro Matteo Fratini indagato "in un procedimento connesso, ha dei rapporti amicali con Cuomo". 

Gli altri indagati sono: Davide Bochet, 49 anni, imprenditore di Saint-Pierre, Simone D’Anello, 30 anni, libero professionista di Aosta, l’artigiano 38enne di Saint-Christophe Francesco Maruca, l’artigiano edile Patrick Menta di Villeneuve, 41 e l’artigiano edile Salvatore Timpano, 60 anni di Quart.

I reati contestati a vario titolo sono corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, turbata libertà degli incanti aggravata in concorso, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente in concorso e peculato. 

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