Tar, significativa riduzione del contenzioso: 45 ricorsi nel 2023

07 Marzo 2024

Contrazione significativa, nello scorso anno rispetto a quello precedente, del contenzioso al Tribunale Amministrativo Regionale della Valle d’Aosta. Il dato è emerso alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, tenuta nella mattinata di oggi, giovedì 7 marzo, in biblioteca regionale. Se nel 2022 il Tar aveva ricevuto 64 ricorsi, il 2023 ne ha visti giungere 45, palesando un andamento altalenante del quinquennio, con crescite e cali ad anni alterni (51 impugnazioni nel 2019, 80 nel 2020 e 56 nel 2021).

La natura del contenzioso

Scomponendo il dato per materie, ha sottolineato la presidente del Tar Silvia La Guardia nella sua relazione, risultano aumentati i ricorsi in materia edilizia (che sono storicamente uno dei settori principali del contenzioso), arrivati al 26,7%, contro il 10,9% dell’anno precedente. Il dato è giudicato “notevolmente superiore” alla media nazionale del 12,3%, “segno di un permanente buon grado di dinamismo del settore”.

Percentualmente, sono aumentati anche i ricorsi proposti da militari (8,9%), con questioni attinenti a riconoscimenti economici, trasferimenti o sanzioni disciplinari. Le controversie in materia di appalti, campo tradizionalmente importante per numeri e rilevanza economica, sono diminuite dal 14,1% al 6,7%. Una percentuale che, però, ancora si mantiene superiore alla media nazionale del 6% riscontrata lo scorso anno.

Al 6,7% si attestano poi le “voci” di impugnazione su istruzione, autorizzazioni e concessioni (vedi l’aggiornamento di tariffe autostradali, così come i contenziosi relativi all’installazione di impianti di telefonia, nonché le azioni per l’accesso ai documenti, il più delle volte ricollegabili al non facile bilanciamento di interessi contrapposti). Notevole, infine, la diminuzione del contenzioso in tema di concorsi pubblici (2,2%), che nel 2022 si erano impennati al 18,8%.

L’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar.

La definizione dei procedimenti

Quanto alla definizione dei giudizi, nel 2023 ne sono stati chiusi 51 (nel 2022 erano stati 60, ma la diminuzione viene ricondotta al calo del contenzioso). La presidente La Guardia ha sottolineato poi come il rapporto tra ricorsi definiti e quelli pervenuti nell’anno abbia fatto, comunque, registrare un saldo positivo. Di conseguenza, le pendenze al 31 dicembre 2023 sono diminuite a 30 (nello stesso giorno del 2022 furono 36).

L’esito dei giudizi

Dei ricorsi definiti nel 2023, 10 si sono conclusi con sentenza di accoglimento, 23 respinti e il resto ha avuto esiti multipli, o in rito. Tra questi, 3 sono stati di cessazione della materia del contendere (che implica il riconoscimento da parte dell’Amministrazione delle ragioni del ricorrente) e 6 di improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse (indicativa, nella maggior parte dei casi, del conseguimento stragiudiziale di un risultato utile in pendenza nel ricorso).

Gli ospiti della cerimonia

Ad oggi, risultano appellate 8 delle 48 sentenze emesse e gli esiti degli appelli registrano, alla data odierna, un accoglimento, un rigetto e un esito cautelare (con respingimento della domanda di sospensione della sentenza). Dopo la presidente Della Guardia, hanno preso la parola i rappresentanti di vari enti e istituzioni, a partire da Mauro Prinzivalli, dell’avvocatura distrettuale dello Stato.

“Sappiamo – ha detto – di essere carenti sulla presenza in udienza. Il processo amministrativo è tendenzialmente un processo scritto e tendiamo ad affidare le nostre difese alle memorie. Garantire la presenza ai tribunali territoriali è difficile. Abbiamo 7 avvocati, ma nel 2023 sono stati a lungo 6. Se il contenzioso amministrativo è calato, quello civile e penale no”.

Per Luca Pavia, dell’Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi, “una grande parte del nostro contenzioso è dedicato agli appalti che sono il primo campo in cui si vedono gli effetti delle nostre sentenze. Siamo i giudici dell’economia e siamo anche i promotori dello sviluppo economico del paese”. Benedetta Lubrano, dell’Associazione Italiana Avvocati Amministrativisti, ha sottolineato la performance di efficienza del Tar Valdostano: “54 giorni per una decisione sul rito appalti sono il minimo, altrove parliamo di 73”.

Il dirigente dell’avvocatura regionale Riccardo Jans ha ribadito “la funzione fondamentale del Tar di custode della legalità nell’agire della pubblica amministrazione. Non un giudice speciale, ma un giudice specializzato, in grado di parlare la stessa lingua della Pubblica amministrazione”. Infine, Maria Paola Roullet, presidente dell’Ordine degli avvocati di Aosta, ha ricordato che il Tar è anche “un giudice che guida l’operato della pubblica amministrazione” e, in questo senso, “quando il giudice dà una indicazione chiara e precisa diventa veramente una risposta alle esigenze del cittadino”.

L’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar.
Exit mobile version