Terremoto Abruzzo: la Valle d’Aosta pronta ad inviare soccorsi. Solidarietà espressa da Rollandin

06 Aprile 2009
Lacrime e dolore per le vittime, il cui numero si aggiorna di ora in ora, e soccorsi a 360° che stanno arrivando da tutto il Paese. E’ la tragedia che si sta consumando in Abruzzo dopo il  sisma di magnitudo 5, 8 registrato nella notte che ha portato a crolli di edifici e a persone intrappolate tra le macerie. Il terribile terremoto che ha colpito la Regione Abruzzo alle 3,30 della notte scorsa ha avuto come epicentro il capoluogo L'Aquila, dove si registrano i danni maggiori, oltre che in diverse località della provincia. I soccorsi sono partiti velocemente ma la situazione è molto difficile.
 
Di fronte alla tragedia che sta colpendo la regione dell’Italia centrale immediati sono stati i messagi di solidarietà, tra i quali quelle del Presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Augusto Rollandin: “Voglio esprimere la mia solidarietà e quella di tutti i valdostani alle popolazioni colpite dal sisma, alla Regione Abruzzo e al suo Presidente – si legge in una nota della Presidenza della Regione – Solidarietà per noi non è soltanto una parola vuota, ma rappresenta un principio. Sin da subito come Regione ci siamo attivati, attraverso la Direzione della Protezione civile, per segnalare la nostra disponibilità ad intervenire nelle operazioni di soccorso e di aiuto. In momenti come questi il coordinamento degli interventi è quanto mai prioritario”.
Il Direttore della Protezione civile valdostana, Pio Porretta, ha convocato il Gruppo di coordinamento regionale della colonna mobile, per le ore 10 di questa mattina, lunedì 6 aprile, per rispondere alle richieste pervenute dalla Direzione nazionale e per attivare quindi gli interventi tecnici, sanitari e umanitari.

Intanto i bilanci dei vittime e feriti si aggiornano di ora in ora: centinaia di feriti e migliaia di sfollati. Le vittime contate a metà mattinata erano circa un trentina (secondo l’Ansa), tra le quali anche 5 bambini. Centinaia anche gli edifici crollati completamente o in parte, migliaia quelli lesionati e inagibili. Gli sfollati potrebbero essere 45-50 mila.

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