Traffico illecito di rifiuti: sotto sequestro un’area a Champdepraz
Traffico illecito di rifiuti. È questa l’ipotesi di reato, contestata a cinque persone, che ha condotto oggi, mercoledì 8 luglio, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino, al sequestro preventivo di un’area di circa 17mila metri quadrati, a Champdepraz, di proprietà della società “Alfatech S.r.l.”. Il provvedimento, eseguito dal Gruppo Aosta della Guardia di finanza, è stato disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari Valentina Giuditta Soria e, da stamattina, sono in corso anche perquisizioni, finalizzate al reperimento di ulteriori fonti di prova.
Il terreno, a quanto appurato nell’inchiesta coordinata dal pm Valerio Longi, è stato utilizzato per lo scarico di oltre 10mila tonnellate di fresato d’asfalto. Il materiale, per gli inquirenti, oltre a dover essere smaltito in altro modo, è stato destinato a finalità e usi non consentiti dalla normativa vigente, mantenendo, pertanto, la qualifica di rifiuto. Tale pratica, oltre al risparmio dei costi di smaltimento del conglomerato bituminoso, avrebbe anche permesso la riqualificazione, attraverso il sollevamento del piano di campagna, di un’area ubicata nel conoide del torrente Chalamy, condotta in assenza delle necessarie autorizzazioni.
Nel registro degli indagati della Procura distrettuale risultano iscritti, al momento, Luigi Berger, Attilia Buillas, Gianluca Berger, Paola Allietto e Federica Berger. Agli occhi della Dda, i cinque, essendo legati da vincoli di parentela e forti della titolarità delle quote societarie della “Costruzioni Stradali B.G.F. Srl”, della “Servival S.r.l.” e della “Alfatech S.r.l.”, hanno creato un articolato sistema di gestione del rifiuto, occupandosi, senza il coinvolgimento di altri soggetti, della creazione, del trasporto e del suo successivo deposito.
L’operazione odierna trae origine dal procedimento, seguito dalla Procura della Repubblica di Aosta, su un’ipotesi di abuso edilizio e discarica abusiva relativamente al sito di Champdepraz, chiusosi con la richiesta al Gip del Tribunale, da parte del pm Eugenia Menichetti, titolare del fascicolo, di emettere un decreto penale di condanna nei confronti degli indagati.