Tribunale di Aosta, l’efficienza a rischio per la carenza di personale
Se la Procura, presentando il bilancio di responsabilità sociale alcuni giorni fa, ha messo in luce una scopertura dell’organico del personale amministrativo degli uffici del 60% circa, per il Tribunale la musica non cambia. Le dolenti note sono ugualmente legate ai dipendenti. E’ vero che, sulla carta, la situazione appare migliore, con 17 posti vacanti su 46 previsti, ma il presidente Eugenio Gramola – illustrando oggi, venerdì 28 gennaio, l’attività dell’“ala giudicante” della giustizia aostana – non si risparmia nello spiegare perché “ormai non è più sostenibile”.
Partenze e pensionamenti
“Il miglioramento rispetto allo scoperto dell’anno scorso – sottolinea – è dovuto all’assunzione di due ausiliari e due operatori, ma nel frattempo sono andati via altri dipendenti, tra i quali due assistenti. Nella realtà, le mansioni che avrebbero dovuto essere coperte non lo sono state. Inoltre, un direttore amministrativo ha chiesto il pensionamento per agosto, un cancelliere (che si occupa, tra l’altro, dell’ufficio personale) ci lascerà a gennaio prossimo e un’altra risorsa ha chiesto due anni di ‘legge 104’”.
Le assunzioni Pnrr? Pessimismo
In queste condizioni, “l’attuale efficienza del Tribunale di Aosta, raggiunta anche con sacrificio, non potrà continuare”. Con un assetto del genere, “si può lavorare solo sul non creare problemi per le urgenze” e se le criticità, “per qualche mese sono difficili da gestire, ma passabili”, a “tempo indeterminato non possono che creare grossi problemi”. Le assunzioni previste dal Pnrr? Il programma va avanti, ma Gramola, al riguardo, nutre “il forte sospetto che ad Aosta non arriverà nessuno”.
Il tentativo con la Regione
Il motivo è nel fatto che “hanno superato le prove un numero di persone decisamente inferiore ai posti a concorso” ed è difficile pensare a scelte dei vincitori di posti diverse dai luoghi di residenza. Tra le soluzioni già sperimentate da Palazzo di giustizia vi è la richiesta di personale all’amministrazione regionale, reiterata di recente. “Quando ho visto la richiesta di pensionamento del direttore amministrativo, – spiega il presidente Gramola – ho cercato di contattare la Regione, per avere almeno un’unità, che tra l’altro è un soggetto di alto profilo”.
Cause civili (mediamente) rapide
Quanto all’analisi sull’attività – pur premettendo che i risultati del periodo luglio 2020-giugno 2021 sono migliori rispetto all’analogo periodo precedente perché, visti i tre mesi di sospensione delle udienze causa pandemia, “non si poteva che fare meglio” – gli elementi di soddisfazione, agli occhi del Presidente del Tribunale, non mancano. Tra questi, la durata media di una causa civile: 384 giorni. Se si considera che “290 sono di tempi tecnici”, il risultato è “indubbiamente molto buono” con “pochissimi tribunali con lo stesso dato o con uno minore”.
Fallimenti, Tribunale in “real time”
Altro elemento valorizzato da Gramola è stato quello legato ai fallimenti. “Ne sono stati dichiarati 11 nel periodo di riferimento – ha spiegato – e chiusi 24”. Le istanze fallimentari sopraggiunte nell’hanno sono state 19 e, con 4 pendenze iniziali, l’esaurimento di 21 procedure porta il residuo a 2. Insomma, su questo versante, “il Tribunale lavora in tempo praticamente reale”.
Penale, Gip e Gup in sofferenza
Guardando ai procedimenti penali, il pregresso è diminuito sia nel dibattimento collegiale (da 3 del 2019/20 a 1 del 2020/21), sia in quello monocratico (arrivando a 207 processi pendenti, ma “73 sono fermi per irreperibilità dell’imputato”). Nell’area Gip/Gup, la pendenza si è “stabilizzata sugli 800 fascicoli”, dato che lascia “spazi per ulteriori miglioramenti”, ma va considerato che nel conto rientrano anche “le richieste di archiviazione, circa 50/60 mese, non è tutto lavoro che porta alla celebrazione di un procedimento penale”.