Truffe al parroco di Montjovet, 58enne finisce agli arresti domiciliari

17 Aprile 2018

In fondo, carità fa rima con utilità e, probabilmente, l’assonanza può indurre alcuni a pensare che la differenza tra le due sia solo questione di una manciata di vocali e consonanti. Tra questi, per la Procura, c’è Luigi Manzato, 58enne nato a Portogruaro (Venezia) e residente a Casale Monferrato (Alessandria), finito agli arresti domiciliari su disposizione del Gip del Tribunale di Aosta. La misura cautelare era stata richiesta dal pm Carlo Introvigne, che ha indagato l’uomo per truffa aggravata, sostituzione di persona e falsità in titoli di credito.

In due occasioni, nel settembre 2017, l’arrestato sarebbe riuscito a raggirare il parroco di Montjovet, convincendolo a fare del bene nei confronti di persone bisognose, che in realtà, per gli inquirenti, non erano altri che lui stesso. La prima volta, all’inizio del mese, avrebbe contattato il sacerdote qualificandosi come dottore dell’ambulatorio di Verrès e riferendogli che di lì a poco si sarebbe presentato in parrocchia un ammalato con problemi economici e necessità di un aiuto.

A bussare alla porta della sacrestia sarebbe però stato, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri di Chatillon/Saint-Vincent, Manzato stesso, dicendo di essere ammalato e di dover ricorrere a terapie particolari e costose. Per meglio carpire la fiducia del prelato, e rendere più difficoltosa la sua successiva identificazione, avrebbe fornito generalità false (Marato, modificando il suo cognome). Il parroco, probabilmente mosso a pietà per un caso tanto disperato, gli ha consegnato un assegno da seicento euro. Stando a quanto emerso dall’inchiesta, nel presentarlo all’incasso, il 58enne lo avrebbe anche falsificato, apponendo la cifra ‘1’ e la dicitura ‘mille’ accanto alla cifra già presente e facendolo così risultare, allo sportello, di 1.600 euro.

L’altro episodio, ricondotto dalle indagini alla metà del mese, avrebbe avuto un copione sostanzialmente identico, ma dall’attuazione leggermente diversa. I contatti con il sacerdote sarebbero stati presi da Manzato spacciandosi quale addetto di un’associazione benefica. La segnalazione, stavolta, avrebbe riguardato l’arrivo in parrocchia di una donna in situazione di bisogno. Costei, ad oggi non identificata, si sarebbe quindi presentata sostenendo di dover subire un costoso intervento chirurgico in Svizzera. Così facendo, ha ottenuto un assegno di 700 euro, che Manzato avrebbe portato in banca dopo aver modificato anch’esso, come nel caso precedente, “trasformandolo” in un titolo da 2.700 euro.

I reati contestati all’uomo arrestato vedono numerose aggravanti. Tra le altre, quella per aver commesso truffe ai danni di un ministro del culto cattolico ultraottantenne. Il futuro dirà se, in questo caso, “pena” sarà sinonimo di “pietà”, o manterrà il significato classico di un’aula di giustizia.

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