Truffe online per 50mila euro: i Carabinieri denunciano sette persone

29 Gennaio 2018

Tutto ha avuto inizio, nel febbraio dell’anno scorso, con la denuncia di un aostano, che ha spiegato ai Carabinieri di aver pagato 120 euro per l’acquisto di un oggetto di elettronica di consumo su un sito di vendite online, ma di non averlo mai ricevuto. Episodi sempre più frequenti, purtroppo, ma i militari del Nucleo investigativo hanno voluto vederci più chiaro e, indagando, sono arrivati ad una vera e propria “banda” specializzata in raggiri del genere.

Si tratta di cinque uomini e due donne, dall’età che varia tra i 25 e i 50 anni, tutti residenti nella provincia di Napoli. Gli uomini dell’Arma, coordinati dalla Procura di Aosta, li hanno identificati e denunciati a piede libero, ritenendoli responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe, nonché di sostituzione di persona e riciclaggio. Alcuni di loro sono già stati indagati, in passato, per fatti analoghi.

La tecnica era collaudata. La “banda” inseriva, sui portali più in voga del settore vendite e annunci, inserzioni in cui proponeva svariati oggetti, anche di valore rilevante. Non c’era un ambito di specializzazione prevalente, dai gps Garmin alle borse per moto, le offerte riguardavano di tutto un po’. Il pagamento veniva richiesto in anticipo, su carta prepagata e, per far sembrare ancora più rassicurante il quadro, veniva fornita anche una utenza telefonica. Inutile a dirsi, i nominativi indicati sono risultati fittizi e i contatti con i compratori venivano interrotti subito dopo aver ricevuto il pagamento.

Analizzando il traffico delle utenze presenti negli annunci, i Carabinieri del Reparto operativo del Gruppo di Aosta, comandati dal tenente colonnello Maurizio Pinardi, hanno individuato quella che definiscono una “intricata rete di accrediti e versamenti su carte di credito”, che gli stessi artefici del raggiro “utilizzavano per celare l’origine delittuosa dei proventi, prelevati poi tramite operazioni su sportelli” Bancomat.

Al momento, i militari hanno accertato oltre duecento transazioni di origine illecita, per un ammontare di circa 50mila euro. Individuazioni che trovano riscontro, ad oggi, in una quarantina di denunce-querele per truffe online già presentate in quasi tutte le regioni italiane. Potrebbe però non essere tutto: l’indagine è ancora in corso e ulteriori compravendite sospette sembrano destinate ad emergere.

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